L’Europa e il “satrapo” Gianni Pittella

23 maggio 2014 | 20:50
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L’Europa e il “satrapo” Gianni Pittella

Alessandro Magno durante le sue conquiste asiatiche decise, vista la vastità dei territori e le relative differenze culturali tra la sua ellenica aristotelicità e la cultura semitico-persiana, di utilizzare come amministratori locali i satrapi, alti funzionari dell’impero persiano riconosciuti dal conquistatore per garantire quella continuità amministrativa che non aveva alternative.

Perché Gianni Pittella è un satrapo? Perché l’Europa delle nazioni non è l’Europa dei popoli, così come l’impero macedone non era l’impero dei macedoni, ma l’odierna sovranità finanziaria e burocratica europea ha conquistato strutture e prospettive pubbliche e private esattamente come la falange macedone, dandoci nuove capitali che stentiamo a riconoscere.

In Basilicata l’Europa esiste perché una dinastia ha preso il potere di vita e di morte di un’intera regione e dei suoi abitanti, risorse energetiche incluse ed impone ai lucani una democrazia bloccata: in Europa si candida Pittella Gianni, deroga all’ennesima candidatura dopo essersi piazzato ultimo alle primarie della segreteria del PD nazionale, mentre in Basilicata Pittella Marcello è il nuovo padrone che forte dei voti di metà PD e di un quarto degli elettori lucani, incontra il Papa ed i ministri per dare ai lucani un nuovo Dio: il petrolio.

Il petrolio delle infrastrutture, delle royalties, dei centri di ricerca, dell’università, delle sagre, delle consulenze, della forestazione, degli osservatori, delle fondazioni che spuntano come funghi perché finanziate dai soldi pubblici che Marcello continuerà a mungere dalle viscere lucane. Invece il satrapo Gianni sarà protagonista della futura programmazione economica europea del prossimo settennio.

Pittella cosa ha fatto in Europa? È un politico in carriera dal 1980, euro-politico dal 1999, 15 anni, ma mai una proposta seria e strutturata per la Basilicata, mai un impegno diretto e concreto verso una problematica sociale lucana, mai un’accusa seria e circostanziata contro lo spreco e l’inefficienza dei fondi europei. Cosa ha lasciato il satrapo Pittella in Basilicata? Tante risate oltre che indifferenza, le risate per le sue rare ma mirabolanti interviste in lingua inglese, le sue lauree ritirate in Albania, i suoi sporadici interventi nelle varie campagne elettorali locali, una volta elevando Colombo a maestro insuperabile dell’europeismo per poi, a qualche mese dalla sua morte, elogiare e sostenere le unioni e le adozioni omosessuali, un vero e proprio cattolico atipico: si perché in Basilicata per quanto si possa fare i riformatori, mai sia parlar male di Colombo e della DC, meglio inveire contro il Padre Eterno. Mai il satrapo ha criticato l’inefficienza e l’incapacità, descritta da studiosi nazionali ed esteri, dimostrate dall’Autorità di Gestione dei Fondi Po-Fesr, carenza di vision e scarsa trasparenza, paurosa lentezza, pianificazione estemporanea, bassa qualità di tanti lavori realizzati con fondi europei, formazione finanziata a pioggia ma mai monitorata inclusi i bilanci degli enti formativi, Piot menomati, PAC lontana dal biologico e dalla realtà dei mercati, decine le sanzioni aperte contro l’Italia da parte della UE, su tutte la questione rifiuti. Ma il satrapo Pittella tira dritto, perché l’importante è rimanere al centro del potere, lucano o europeo che sia.

Non so se l’Europa sopravviverà alle sue contraddizioni: un parlamento eletto con un governo nominato, un parlamento unico con un governo di pochi, un mercato unico con regimi fiscali diversi, una banca centrale che non batte moneta ma una moneta unica, un consiglio militare europeo ma non un esercito europeo, libertà di circolazione all’interno della comunità europea senza politiche d’incentivazione allo spostamento della manodopera, una lingua primeggiante ma diverse costituzioni. Sicuramente l’Europa ha bisogno del satrapo lucano, il punto è capire se l’Obiettivo 1 in cui la Basilicata è ricaduta sia un Obiettivo da superare o da mantenere, ma sono sicuro che il satrapo saprà cosa fare, del resto l’Europa di Adenauer, De Gasperi e Schuman è in coma, a favore dell’Europa dei satrapi che aspetta solo i prossimi finanziamenti, su tutti? Il progetto Tempa Rossa, nel quale oltre 600 milioni di euro sono garantiti dalla B.E.I. ( Banca Europea d’Investimento ), è uno dei 280 progetti in atto più importanti al mondo secondo Goldman&Sachs. Buone elezioni a tutti i sudditi.