Falotico e Petrone, due facce della stessa medaglia

6 maggio 2014 | 16:19
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Falotico e Petrone, due facce della stessa medaglia

Falotico V(er)S(o) Petrone? Il cattivo gusto non ha limiti. La faccia tosta neanche. Il cattivo gusto è quello dell’amante respinto che rinfaccia: “Tu (Petrone) hai un volto nuovo ma rappresenti la politica vecchia”, “stai con chi ha rovinato la città, io sono il nuovo”. La faccia tosta è quella di chi prende le distanze dalla pessima politica del Pd lucano e cittadino in nome di una “rivoluzione democratica”, come se fino all’altro giorno avesse fatto parte di un altro partito. Certo. Falotico ha ragione sul ruolo dell’avv. Petrone: è un’operazione di facciata di cui oramai si sono accorti tutti, messo lì dagli stessi burattinai che hanno distrutto una città ed una regione. Ma che la stessa persona che, per anni, ha rappresentato parte della dirigenza del Pd dia della “foglia di fico” al candidato sindaco dello stesso partito di cui “è parte integrante” è come il bue che da del cornuto all’asino. Ma dove sei stato caro Roberto fino all’altro giorno? Ma non eri assessore voluto dallo stesso partito da cui ora ti distacchi? Non hai sostenuto in passato quei Santarsiero, quei Margiotta che hanno portato una città allo sfacelo? Rivoluzione? Alla Pittella? I cittadini di Potenza possono #staresereni, allora. La situazione è sempre la stessa: il novello gladiatore, che novello non è, rifiutato dal partito ‘ufficiale’ al quale ha portato negli anni l’acqua come un bravo soldatino, tira fuori la testa dal sacco e dice “faccio la rivoluzione”. E se, invece, il Pd avesse fatto la scelta di appoggiare chi oggi gli si scaglia contro, chi parla male di Santarsiero, Polese e di tutti gli altri? Tutta questa indignazione per la vecchia politica da cui oggi il candidato Falotico si vuole distaccare ci sarebbe stata? Ovviamente no. Sarebbero stati tutti amici. E al diavolo Potenza. Ma un po’ di rispetto quando possiamo aspettarcelo da questi signori? Rispetto per l’intelligenza degli elettori, per i cittadini tutti, per gli stessi avversari politici. Pensare di riproporre la stessa storiella delle primarie regionali, proprio no. È un insulto a tutte le persone che, oggi, grazie a quella politica di cui Falotico fa parte e di cui Petrone rappresenta solo una facciata pulita, si trovano a vivere in una città sull’orlo del commissariamento. Scontri di potere che poco hanno a che fare con la politica vera, quella delle idee, dei progetti e dei programmi. Proclamarsi diversi da quelle stesse persone che hanno distrutto una città e con cui si è andato a braccetto fino a ieri, oggi, fa comodo. Troppo comodo. Ripresentare il medesimo slogan con cui il ‘gladiatore’ regionale ha messo ko il Pd ufficiale, oggi sa di un’operazione di marketing priva di sostanza e di una presa in giro verso quegli elettori che pure in quella rivoluzione ci avevano creduto ma che oggi sono delusi e verso quei tanti, troppi cittadini che scontano i danni di una politica clientelare e autoreferenziale. Rispetto e onestà. È troppo difficile da capire?

Gianni Rosa, Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale