Su petrolio nervi saldi e strategia d’intervento

9 aprile 2014 | 11:52
Share0
Su petrolio nervi saldi e strategia d’intervento

“Il secondo filone di indagine della Procura antimafia di Potenza sull’attività del Centro Oli Eni di Viggiano, le parole “minacciose” del Ministro Guidi sul potere di intervento in materia energetica, le conclusioni del dibattito ieri in Consiglio Regionale sulla riforma del Titolo V sempre in riferimento alla questione petrolio impongono nervi saldi e strategia chiara di intervento”. E’ quanto sostiene il consigliere provinciale di Potenza Vittorio Prinzi che mette in guardia su quelli che definisce “i rischi emotivi da una parte e populistici dall’altra”. “Continuo a ritenere che la politica e le istituzioni, prima che sia la magistratura ad accertare eventuali illeciti, dispongono oggi più che in passato di importanti ed efficaci strumenti di tutela e salvaguardia di ambiente, territorio e salute dei cittadini. Il riferimento è esplicitamente rivolto all’Osservatorio Ambientale di Marsiconuovo e a quella che, ci auguriamo a breve, sarà la nuova Arpab. La condizione pregiudiziale è mettere in atto il più proficuo coordinamento di azioni, attività, programmi di tutti gli enti che a vario titolo sono investiti di responsabilità dirette. Sul piano politico il ragionamento del Presidente Pittella che invita a “non fare le barricate” contro la riforma del Titolo V voluta da Renzi è condivisibile fino ad un certo punto. Non ho mai pensato infatti che sia possibile per la Basilicata un percorso di autonomia speciale o addirittura di statuto speciale , sia pure nell’ambito del complesso processo del federalismo che nel Paese ha attraversato fasi diverse sino a passare dalla stagione di maggiore esaltazione a quella di maggiore delusione. Ma – dice Prinzi – è evidente che va individuata una strategia che coinvolga i rappresentanti lucani del Governo Renzi e tutti i parlamentari senza tralasciare autonomie locali (in prima fila i Comuni della Val d’Agri e del Sauro, proiettati verso l’Unione dei Comuni dopo l’esperienza negativa delle Aree Programma), forse sociali ed imprenditoriali. Vorrei insistere su un punto: il Consiglio Regionale si appresta ad approvare la manovra finanziaria regionale 2014, con le royalties del petrolio “spalmate” in varie voci di bilancio per rispondere ad emergenze sociali, tutte legittime. Si dia almeno un segnale attraverso uno specifico capitolo di spesa – conclude Prinzi – nei confronti delle comunità della Val d’Agri dove si producono le royalties, considerato che il PO Val d’Agri ha esaurito i fondi a disposizione”. Per Prinzi “non va sottovalutato che anche il cosiddetto 3% delle royalties che è stato destinato ad alimentare la card carburante è ancora congelato dal Ministero per lo Sviluppo Economico per una cifra complessiva che si aggira intorno ai 170 milioni di euro per effetto dell’iniziativa della Regione Veneto. Questo significa per i cittadini della Val d’Agri – conclude – dover subire una doppia beffa-penalizzazione”.