Stamina, giudice ordina prosieguo cura per Daniele

30 aprile 2014 | 16:26
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Stamina, giudice ordina prosieguo cura per Daniele

Il giudice monocratico del Tribunale di Matera ha ordinato agli Spedali civili di Brescia l’ “immediata prosecuzione, senza alcun indugio”, delle cure con cellule staminali di Daniele Tortorelli, un bambino materano di sette anni affetto dalla malattia di Niemann-Pick. 

Ma intanto l’ideatore del metodo Stamina e altri medici dell’ospedale bresciano sono indagati per truffa dalla procura di Torino che proprio la scorsa settimana ha chiuso le indagini ribadendo la “pericolosità delle infusioni a basa di cellule staminali”.  

Il magistrato materano ha accolto il ricorso presentato dal nonno e dalla mamma del bambino che, nelle motivazioni a sostegno della richiesta, hanno sottolineato il “drastico peggioramento clinico in Daniele, con conseguenze irreparabili che potrebbero determinare il decesso”, legate alla sospensione della cura. La vicenda di Daniele, anche con risvolti giudiziari causati dai contrasti sull’efficacia delle cure con cellule staminali, è cominciata nell’autunno del 2012, quando per la prima volta il Tribunale di Matera intervenne per ordinare che il bambino fosse curato indipendentemente dai giudizi sull’efficacia del trattamento. I parenti del bambino, inoltre, hanno presentato un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Matera con l’obiettivo di poter essere ascoltati dal procuratore aggiunto di Torino, Raffaele Guariniello, nell’inchiesta che riguarda il metodo di cura ideato da Davide Vannoni e che vede indagato quest’ultimo per truffa insiema a Mario Andolina, vice dell’associazione Stamina e altri 8 medici degli Spedali civili di Brescia. Per la procura torinese infatti Vannoni e gli altri avrebbero messo in piedi un’associazione a delinquere finalizzata alla truffa e che anzi la cura con le staminali fosse pericolosa. La decisione del giudice di Matera, circa l’immediata prosecuzione della somministrazione del metodo al bimbo lucano apre un ennesimo capitolo di questa storia che in qualche modo ricalca quella di un altro metodo di cura, quello ideato dal professor Di Bella, per la cura del cancro.