
Fenice-Edf ottiene l’autorizzazione integrata ambientale dalla Regione Basilicata
Per mesi, alcuni movimenti ambientalisti hanno chiesto la chiusura del termovalorizzatore. Hanno manifestato in tutti i modi possibili per evitare che quell’inceneritore continuasse ad inquinare. E adesso? Incredibile il silenzio e l’immobilità di tutta questa gente. L’istituzione risponde con un no secco alle richieste delle associazioni e le associazioni tacciono. Nel frattempo rientrano le minacce di chiusura dell’impianto con il licenziamento dei lavoratori. Nel frattempo un sospiro di sollievo per chi dovrà continuare a bruciare rifiuti solidi urbani a san Nicola di Melfi. Applausi anche da chi “smaltisce” altra monnezza non meglio decifrata. Insomma, uno spaccato luminoso di una Basilicata con la bocca spalancata e il culo impaurito. Staremo a vedere. Fidarsi delle rassicurazioni della politica è un delitto di ingenuità che nessuno può permettersi. E’ evidente che senza Fenice il sistema di smaltimento dei rifiuti urbani di un pezzo della Basilicata è in ginocchio. E’ evidente che senza Fenice saltano accordi più o meno segreti. La Regione ha le sue ragioni di realpolitik, ma i cittadini organizzati nelle varie sigle ambientaliste non possono agire con un approccio moderato, o magari soccombente. Non si può protestare contro Fenice e poi accettare le decisioni della Regione. La stessa cosa si dica per le proteste contro l’inquinamento e contro le compagnie petrolifere. Bisogna scendere in piazza e dimostrare apertamente il dissenso. Ma c’è un problema. Se chiami a raccolta la gente, la gente forse non c’è. E se la gente non c’è è perché continuano a prevalere la frammentazione, la strumentalizzazione, la vocazione alla primogenitura delle battaglie. Tanti galli senza un pollaio fanno il gioco dell’Eni e della Total. Tanti presunti leader in lotta per una poltrona fanno il gioco dei partiti-dominatori. Oltre le analisi chimiche occorrono analisi politiche capaci di smontare i castelli di sabbia delle istituzioni fasulle. Le chiacchiere non bastano. Bisogna passare all’azione. Esiste una minoranza vitale e militante che può fare molto di più. Bloccare le produzioni, presidiare i cancelli, barricare le strade. I sordi vedono bene, e i ciechi sentono meglio. Proteste eclatanti sono in cerca di autori. Sveglia, o statevene a casa senza illudere voi stessi e la gente.