Annuncio di lavoro ‘vietato’ a meridionali, isolare il caso

8 aprile 2014 | 11:56
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Annuncio di lavoro ‘vietato’ a meridionali, isolare il caso

“L’annuncio shock di offerta di lavoro apparsa a Firenze (“Cerchiamo banconieri, no Sud Italia”) non solo riporta alla mente discriminazioni che si pensava appartenessero a un lontano passato ma riaccende i sentimenti di rabbia di tanti giovani del Mezzogiorno che non riescono a trovare nella propria città e nella propria regione opportunità per le proprie aspirazioni di vita, di studio-formazione e di lavoro”. Lo afferma in una nota Giuseppe Trivigno, responsabile Giovani Idv Basilicata che aggiunge: “indigna ancora di più quel cartello a Firenze, sicuramente un caso isolato e da isolare, perché nel capoluogo toscano risiedono tantissimi ragazzi lucani e del Sud nella grande maggioranza impegnati negli studi universitari e spesso, per sostenersi, anche in lavori. Una manodopera precaria e in troppi casi al nero che è comunque considerata indispensabile per i titolari di bar, ristoranti o enoteche come quella che vorrebbe discriminare i giovani del Sud. Inoltre i giovani universitari meridionali sono fonte di reddito per l’economia fiorentina, dal ricco mercato immobiliare sino ad ogni genere di attività commerciali e pertanto portano soldi alla ricca Firenze. Noi giovani di IdV – afferma Trivigno – continuiamo a credere nelle possibilità di restare nella nostra terra per costruirci un futuro e garantire il ricambio generazionale in tutti i settori, dalla politica alle attività produttive. Ma non ne possiamo più di inutili promesse e improponibili “giochi di potere” (che poi tanto giochi non sono) che rubano la scena e le principali attenzioni della classe politica locale e nazionale incurante della drammatica situazione che stiamo vivendo”. “E per non far vincere la rassegnazione – aggiunge il dirigente dei Giovani Idv – abbiamo presentato una serie di proposte concrete dalle quali il Governo nazionale, ma anche regionale, può attingere importanti spunti e progetti utili prima di tutto per la risorsa umana della nostro territorio: i cittadini, che molto spesso vengono dimenticati. Uno dei nostri progetti si chiama sblocca-lavoro perché vogliamo sbloccare questa situazione di blocco istituzionale e vogliamo farlo proprio partendo da uno dei valori più sentiti e molto spesso bistrattato dal sistema: il lavoro. Anche per favorire lo studio universitario a Potenza o a Matera si può e si deve fare di più ampliando l’offerta universitaria e di servizi per i fuori sede”.