Rione Mancusi, la prossima vallata oscurata da Giò Condor

3 marzo 2014 | 16:39
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Rione Mancusi, la prossima vallata oscurata da Giò Condor

Una vecchia pubblicità che solo i più grandicelli ricordano, recitava così: “Già si oscura la vallata, c’è Giò Condor in picchiata”. La vallata che sta per oscurarsi questa volta è quella di Rione Mancusi, dove Giò Condor sta per calare ancora una volta la sua scure letale sopra il passaggio a livello di Rione Mancusi. Solo che in città, memori dell’accaduto in altri frangenti, accade qualcosa di nuovo: i cittadini non stanno più a guardare e si organizzano, così come hanno fatto quelli del quartiere interessato, che hanno dato vita ad un comitato dal nome drammatico ed emblematico: “Salviamo Rione Mancusi”. In realtà le operazioni infrastrutturali del Comune di Potenza nascono tutte come opere “atte a risolvere in maniera decisiva i problemi del traffico e della viabilità locale”. Con le seguenti osservazioni: nella migliore delle ipotesi non hanno risolto nulla, nella peggiore hanno aumentato a dismisura i problemi di traffico, della circolazione e hanno deturpato ancora di più il senso estetico e architettonico della città. Il Giò Condor locale, prima di calare la sua mannaia in termini di nuove infrastrutture “in favore” dei cittadini di Potenza, accende gli animi con promesse meravigliose caratterizzate tutte da un unico presupposto: quello che tali promesse non saranno mai mantenute. La memoria, una macchina da presa che si muove automaticamente dentro la nostra vita, fa un flash back e ci porta all’incrocio del Gallitello. Anche quella maledetta opera era stata concepita per risolvere definitivamente il traffico all’entrata e all’uscita della città, consentendo di scavallare (questo è il termine tecnico) il passaggio a livello. Anche in quel caso una soluzione c’era già, i cittadini la usavano regolarmente, era un piccolo sottopasso che consentiva di bypassare la ferrovia, una stradina che pian piano, si era allargata sempre più, fino a diventare due corsie, et voilà, la strada aggirava meravigliosamente il problema del passaggio a livello più drammatico della storia della viabilità cittadina. Troppo facile! Ed ecco Giò Condor in picchiata, ad oscurare la vallata in una delle operazioni dal nome che più azzeccato non si poteva: il Nodo Complesso! La vallata del Gallitello si è ormai oscurata da anni, con costi immani, con ancora maggiori disagi per gli automobilisti e soprattutto con il problema del sottopasso che adesso si ripropone, mentre prima era risolto! Oggi sono state approvate, dalla locale amministrazione Comunale e dalle FAL, nuove opere infrastrutturali per la città: si devono interrare le strade per aggirare non uno, non due, ma tre passaggi a livello! In questo caso il gioco non è complesso e nemmeno complicato: è un triplo salto mortale nel vuoto con scappellamento a destra. Un’altra supercazzola, insomma. Tripla. Come si fa ad avere fiducia di Giò Condor in picchiata, dopo tutti i disastri che ha combinato in passato? Ma questa amministrazione non aveva finito, terminato, chiuso i battenti? Non era bastevole il disastro che sono riusciti a creare in tutte le vallate cittadine? Quale legge, o regolamento, o dispotico inquadramento giuridico consente ad un’Amministrazione di prendere impegni di spesa per milioni e milioni di euro anche alla fine del proprio mandato, e in un momento nel quale le casse sono ormai esauste, con quasi duecento milioni di passivo? Ricordiamo che il Comune di Potenza lascia in dotazione ai suoi successori poco meno di 1/4 dei debiti del Comune più indebitato d’Italia, quello di Roma! (popolazione di Potenza: 66.000; popolazione di Roma: 2.700.000). Ebbene in una situazione siffatta, dopo tutti gli scempi e le beffe che hanno perpetrato sulle spalle dei cittadini, ancora si permettono di approvare piani infrastrutturali e di cantierare opere che danneggeranno irreversibilmente il futuro della città, ancora una volta senza risolvere un bel niente, ma creando disagi immani alle strade, alle abitazioni, agli automobilisti, alle finanze e, in ultima analisi, alla qualità della vita di tutta la comunità? Ah già, ci lasciamo una città da leccarci i baffi. Oliver Cromwell, che un bel paio di baffi ce li aveva, alzandosi in piedi avrebbe detto a questo punto: “Basta! Portate via la vostra chincaglieria luccicante e chiudete le porte a chiave. In nome di Dio, andatevene!”

Comitato 13 Ottobre