Renzi chiude un occhio sulle ambizioni di Gianni Pittella

10 marzo 2014 | 13:21
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Renzi chiude un occhio sulle ambizioni di Gianni Pittella

Alcuni giorni fa l’incontro a Palazzo Chigi con i più stretti collaboratori del premier Renzi; e nei prossimi giorni è attesa la deroga che il partito concederà al vicepresidente del Parlamento europeo Gianni Pittella per un suo quarto mandato a Bruxelles. Per statuto il limite è 3 mandati. Ma Renzi un tempo non era un rottamatore?

A due mesi dalla europee il Pd ingrana la marcia e cerca di agire in anticipo. Anche perché alcune proiezioni darebbero i partiti antieuropei (5 stelle in testa) a bottino pieno. Sarebbe una sonora sconfitta per i partiti tradizionali e per il Pse, in cui si riconosce il Pd in Europa. E allora Renzi avrebbe pensato di far correre Gianni Pittella, che sta per concludere il suo terzo mandato, per la quarta volta. Sarebbe una forzatura, non lo prevede lo statuto del partito. Solo una deroga potrebbe concedere a Gianni Pittella, fratello di Marcello (Governatore della Basilicata), una ennesima corsa. Per raggiungere, questa volta, lo scranno della presidenza. Sarebbe un motivo di prestigio per l’Italia anche in vista del semestre europeo che al nostro Governo toccherà a settembre. Le cronache degli ultimi giorni ci raccontano un Gianni Pittella in pressing sul premier per ottenere la deroga. Ma anche un Gianni Pittella in giro per il sud Italia a parlare contro “l’austerity europea”. A rilanciare “le infrastrutture necessarie al Mezzogiorno”. Già, ma in 15 anni di permanenza a Bruxelles che cosa ha fatto Gianni per raggiungere gli obiettivi di cui oggi tanto parla? Nessuno lo sa. Le regioni del Sud si sono più che mai impoverite. Ma Pittella, 170mila preferenze alle ultime europee, è un ottimo pacchetto di voti. Inoltre alle primarie ha appoggiato Renzi. Oggi il premier può ricambiare il favore e pensare in grande (in termini di voti) per il Pd. Domanda: ma Renzi non si batteva un tempo per la ‘rottamazione’ di una certa classe politica ormai datata? Se è così ora perché rinnega se stesso concedendo una deroga e un quarto mandato a Pittella? Ma Renzi, si sa, non è certo un campione di coerenza. Diceva che non gli interessava Palazzo Chigi. Poi l’affossamento dell’ex premier Enrico Letta ci dice bene come è andata a finire. ‘La politica è una cosa sporca’, cantava Gaber.