Infanzia, negati servizi socio-educativi

12 marzo 2014 | 10:49
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Infanzia, negati servizi socio-educativi

“Ci sarà pure un buon motivo se, come riferisce l’Istat, solo il 7,3% dei bimbi lucani tra zero e due anni ha potuto frequentare nell’anno scolastico 2011-2012 un asilo nido, un dato che vede calare per la prima volta dal 2004 il numero complessivo dei bimbi non solo al nido ma anche nel complesso della scuola per l’infanzia pubblica e privata. Esso è riconducibile principalmente alla esosità della retta che in media (secondo l’Istat) da noi è di 1.273 euro per bimbo pari al 23,9% della spesa complessiva, una percentuale che ci avvicina alle città medio-grandi del Nord-Est del Paese”. Ad affermarlo è una nota di IdV, a firma della segretaria regionale Maria Luisa Cantisani, aggiungendo che “per molte famiglie lucane con cassaintegrati, lavoratori in mobilità o con indennità di disoccupazione persino 100-120 euro del buono mensa mensili alla materna sono diventati un lusso che non ci si può permettere con l’effetto che i piccoli devono accontentarsi della merenda portata da casa. Se non fosse per i nonni diventati i maestri di infanzia del terzo millennio – continua la nota – oggi i servizi all’infanzia sarebbero completamente negati”. Per IdV “non si può colpevolizzare i Comuni che, a seguito dei continui e pesanti tagli lineari degli ultimi Governi (Berlusconi, Monti e Letta) non ce la fanno più. Per loro già garantire la mensa e le pulizie diventa un miracolo. Si tratta pertanto di riprendere quella è stata purtroppo solo una buona intuizione della precedente legislatura regionale, battezzata come “Quoziente Basilicata” e che prevedeva, purtroppo senza avere seguito, voucher e buoni-scuola e servizi per le famiglie a reddito basso. Ci sono poi esperienze di asili di vicinato gestiti direttamente dalle mamme che meritano incoraggiamento e sostegno perché senza interventi di politica nazionale nel welfare in generale e nello specifico dei servizio socio-educativi all’infanzia vivremo il paradosso che alle materne il posto c’è per quasi tutti i piccoli, a differenza di quanto accadeva sino a qualche anno fa, ma che le famiglie non ne usufruiranno per problemi economici. Vale infine un dato su tutti sempre di fonte Istat: al 2012 poco più di 1000 bambini lucani sono stati gli utenti dei nostri servizi primari per l’infanzia”