Diabete, un software in soccorso

11 marzo 2014 | 11:10
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Diabete, un software in soccorso

Un software avanzato capace di ‘riassumere’ statisticamente le glicemie di più giorni e di presentarle come grafico; una nuova tecnologia di sensori che utilizza l’Ambulatory Glucose Profile (AGP). E’ una svolta epocale, che ci aiuterà a controllare meglio questa patologia. A sottolinearlo è una nota di ANISAP Basilicata spiegando che ad oggi è il software più avanzato che riassume sistematicamente i dati standardizzati sulla glicemia, raccolti in più giorni e li visualizza graficamente, permettendo di leggere costantemente ed in tempo reale i valori glicemici, consentendo l’individuazione delle più piccole anomalie nel metabolismo, senza doversi ‘pungere’ costantemente, come avviene oggi. Quindi offre un quadro immediato sulla giornata del paziente, raccogliendo i dati completi e le tendenze glicemiche; comporta un vantaggio per il medico che ha a disposizione una tipologia di analisi più vicina alle condizioni del paziente. Infatti l’accesso a questo tipo di esame facilita il dialogo medico-paziente e agevola la terapia e la gestione del diabete. I dati del glucosio sono rilevati in modo continuo per 14 giorni, tempo necessario per predire l’andamento glicemico nei successivi 30 giorni. Questa nuova tecnologia sarà in commercio in Europa entro la fine del 2014. In tema di diabete nonostante siamo di fronte ad una patologia cronica e irreversibile, i progressi ottenuti dalla tecnologia negli ultimi 20 anni di ricerca, hanno portato notevoli benefici per le chi ne soffre – solo in Italia si contano oltre 3 milioni di pazienti – anche se resta una malattia ancora da sconfiggere. Un fatto è certo – sostengono gli esperti dell’ANISAP – oggi esistono molti più strumenti sui quali fondare nuove decisioni terapeutiche come ci chiedono i pazienti. Le risposte in una ricerca quali-qualitativa, commissionata da Abbott a Doxa Pharma e condotta in Italia, Francia e Germania su un campione di 600 persone con diabete di tipo 1 e 2, in trattamento con insulina conferma, infatti, che per 4 italiani su 10 la gestione del diabete comporta molte limitazioni, perché è necessario tenere sotto controllo l’alimentazione (44%), per il dover assumere l’insulina (42%) e per la necessità di misurarsi la glicemia (29%). Nel caso dell’automonitoraggio della glicemia ad esempio, dalla ricerca emerge che mediamente le persone con diabete sono ben consapevoli dell’importanza dell’autocontrollo, ma il 71% lo fa al massimo tre volte al giorno, per ‘noia’ (28%) o perché lo percepisce come una ‘limitazione alla libertà’ (25%) o per ‘stress’ (25%). La puntura al dito necessaria per misurare la glicemia da sangue capillare è considerata inoltre un ostacolo alla regolarità dell’autocontrollo dalla metà degli intervistati che hanno inoltre rivelato di aver presentato in media nell’ultimo anno 10 crisi ipoglicemiche e 14 crisi iperglicemiche, mentre il 40% riferisce di aver dovuto far ricorso al pronto soccorso almeno una volta, nello stesso periodo. Tutto ciò mentre i tempi di attesa per una visita specialistica in Basilicata raggiungono anche un anno. Di qui la necessità che la Regione Basilicata, come fanno tante altre, utilizzi le capacità professionali, l’organizzazione, l’eccellenza dei Centri privati accreditati ed accreditandi in diabetologia. La rete regionale delle strutture erogatrici alla cui progettazione l’ANISAP, in rappresentanza della sanità privata accreditata, ha contribuito, sin dal 2007, anche in collaborazione con il Dipartimento Salute e con esponenti dell’A.O. S. Carlo di Potenza, per la sanità pubblica continua a rappresentare il traguardo da raggiungere per praticare nella sanità rigore e qualità, coniugare territorio ed efficienza e, soprattutto, per mettere la persona al centro del sistema sanitario regionale, praticando una più forte integrazione e sussidiarietà tra pubblico e privato.