Una famiglia su quattro vive disagio economico

11 febbraio 2014 | 19:31
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Una famiglia su quattro vive disagio economico

Il 24,9% delle famiglie italiane, circa 15 milioni di persone, è in una situazione di disagio economico. Lo si legge nel rapporto diffuso dall’Istat, dal quale si evince che l’indice di “deprivazione” è cresciuto dal 22,3% del 2011. In salita anche la pressione fiscale, che sfiora i livelli svedesi. Nel 2012 ha raggiunto il 44,1% (dal 42,5% nel 2011 e il 41,3% del 2000) a fronte del 44,7% in Svezia (calata dal dal 51,7% nel 2000). Disagio economico, al Sud va peggio – Se la media in Italia è di una famiglia su quattro in una situazione di disagio economico, al Sud la percentuale sale al 41% (in crescita dal 37,6% del 2011) mentre nel Nordest è limitata al 13,5% (in calo dal 15,2%). Nel Centro nel 2012 si è registrato una crescita delle situazioni di disagio con le famiglie in queste condizioni passate dal 18,6% al 21,6%. Nel Nordovest sono il 17,2% in crescita di due punti percentuali.

Una settimana di vacanza un tabù per molti – Nel 2012, il 24,9% delle famiglie residenti in Italia presenta almeno tre indici di difficoltà (il 14,4% nel caso di quattro o più e quindi con una situazione di grave deprivazione) con differenze marcate tra i diversi indicatori: solo il 2,4% delle famiglie dichiara di non potersi permettere l’acquisto di una lavatrice, un televisore a colori, un telefono o un’automobile, mentre sono il 50,5% del totale quelle che non possono permettersi una settimana di vacanza lontano da casa.

Anche riscaldare casa diventa difficile – Circa il 22% delle famiglie dichiara di non riuscire a riscaldare adeguatamente l’abitazione e il 17,5% di non potersi permettere un pasto adeguato almeno ogni due giorni. Circa l’11% delle famiglie residenti è rimasto in arretrato con almeno un pagamento tra mutuo, affitto, bollette o debiti diversi dal mutuo e il 42,9% non riuscirebbe ad affrontare una spesa imprevista di 800 euro. Il panorama regionale mette in evidenza il forte svantaggio dell’Italia meridionale e insulare, con valori in alcuni casi più che doppi rispetto alla media nazionale. Le situazioni più gravi si registrano tra le famiglie residenti in Sicilia (53,2%).