Sostegno alla maternità, proposta va discussa

23 febbraio 2014 | 17:07
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Sostegno alla maternità, proposta va discussa

“La proposta di legge sul sostegno alla Maternità giunta in IV Commissione Consiliare Permanente, va discussa perché ha ottime basi di partenza e non va lasciata morire nei meandri della burocrazia e del moralismo poiché può essere in grado di dare un concreto ed efficace sostegno alla Maternità”.

Così si esprime il Presidente del Gruppo Regionale di Realtà Italia, Paolo Galante, in merito alla PdL in discussione nella ccp di cui egli stesso è componente.

Per Galante, l’iniziativa legislativa ha un “ottimo fondamento di partenza perché tende a dare un aiuto concreto a quelle donne in difficoltà che altrimenti si vedrebbero private della possibilità di mettere al mondo un figlio, anche se appare necessario ed utile sviluppare un articolato ed esaustivo dibattito che coinvolga la società civile di Basilicata”.

Da un punto di vista prettamente legislativo, l’iniziativa proposta in commissione- dice ancora Galante-  “non mina, ne interferisce con  la Legge 194/78 che resta un caposaldo ed un riferimento imprescindibile attraverso il quale lo Stato ha inteso porre fine a pratiche abusive di interruzione di gravidanza”.

Con la legge 194 si è consentito alle donne di scegliere liberamente, potendosi avvalere di quella che è stata ed è una conquista di civiltà, evitando che venissero mortificate e continuassero ad essere uniche vittime di un sistema caratterizzato da ipocrisie e maschilismo.

Galante ricorda poi il prologo della legge del ’78, art. 1 in base al quale “loStato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio”. “Per tanto- ricorda ancora il Presidente Regionale di Realtà Italia- “ lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell’ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono iniziative necessarie per evitare che l’aborto sia usato anche ai fini della limitazione delle nascite” o per evitare che l’interruzione di gravidanza, con tutti i risvolti psicologici negativi che provoca, sia praticata da quelle donne che non possono permettersi di affrontare il periodo di gestazione e la successiva nascita di un figlio”.

“E’ opportuno- conclude Galante- che la delicatezza del tema in discussione imponga al Consiglio Regionale di Basilicata di aprire un dialogo ad ampio spettro per giungere ad una sintesi che, senza perdere di vista l’obbiettivo del provvedimento legislativo, raccolga intorno a se la più ampia condivisione possibile. Occorre naturalmente compiere tutti i passi necessari per evitare  impantanamenti e ritardi che spesso, nel passato, hanno finito per dilatare i tempi di adozione dei provvedimenti legislativi”.