Pozzo Pergola1, studio sui danni presentato a Regione

12 febbraio 2014 | 11:07
Share0
Pozzo Pergola1, studio sui danni presentato a Regione

Il giorno 10 febbraio scorso si è svolto a Marsico Nuovo un incontro organizzato dal Comitato “Blocchiamo il Pozzo Pergola 1” con la partecipazione dei Prof. A. Colella, Ordinario di Geologia, Università della Basilicata e Prof. F. Ortolani, Ordinario di Geologia, Università Federico II, Napoli e dell’Avv. Giovanna Bellizzi portavoce di Mediterraneo No Triv. L’incontro ha consentito ai relatori di illustrare la relazione scientifica “ Considerazioni geologiche sulla zona –Pozzo e sul tracciato dell’oleodotto Pergola1” e le considerazioni legali. Lo studio scientifico, estremamente accurato e redatto anche dal Prof. M.V. Civita, Ordinario di Geologia e Idrog. Appl., Politecnico Torino, costituisce il fulcro delle osservazioni presentate da Mediterraneo No Triv contro il progetto Pozzo Pergola 1. L’incontro ha registrato la partecipazione di numerose associazioni, non solo lucane, e di tantissimi cittadini che hanno seguito con estremo interesse le dettagliate illustrazioni dei relatori. I punti salienti del lavoro scientifico evidenziano la “potenziale” incompatibilità del progetto perché il tracciato dell’impianto petrolifero ricade in una zona altamente fragile e vulnerabile per la presenza, tra gli altri, di faglie sismogenetiche e ad alta attività sismica, dove possono svilupparsi i terremoti più disastrosi. Inoltre, l’impianto ricade nei bacini idrografici del Fiume Sele e del Fiume Agri con conseguente potenziale rischio di inquinamento di risorse idriche superficiali e sotterranee che forniscono acque destinate al consumo umano delle regioni Campania, Basilicata, Puglia. E’ la prima volta che il territorio può contestare, con puntualità e rigore accademico, la documentazione prodotta dalla compagnia petrolifera. In effetti, i geologi hanno evidenziato chiaramente le numerose e gravi carenze dello studio di impatto ambientale dell’Eni. Inoltre, l’Avv. Giovanna Bellizzi, portavoce di Mediterraneo No Triv, ha evidenziato alcuni aspetti prettamente legali che inficiano il procedimento amministrativo di valutazione di impatto ambientale. Il quadro normativo esistente e le numerose sentenze emesse dalla Corte di Giustizia Europea evidenziano, chiaramente, che la valutazione scientifica dei rischi deve essere delegata dall’istituzione ad esperti scientifici che debbono elaborarla in modo indipendente, obbiettivo e trasparente. Lo studio di impatto ambientale commissionato e pagato dall’Eni esclude conseguenze negative per il territorio. Tuttavia, la relazione dei Prof. Ortolani, Colella e Civita realizzata pro bono (per il bene di tutti) evidenzia potenziali pericoli per l’ambiente e per la salute dei cittadini ed è indubbiamente conforme a legge perché è obbiettiva, trasparente e imparziale. L’Avv. Giovanna Bellizzi ha ricordato ai numerosi cittadini che hanno partecipato all’incontro che la tutela degli ambienti e degli ecosistemi naturali e del patrimonio culturale deve essere garantita da tutti gli enti pubblici mediante una adeguata azione che si informata ai principi della precauzione, dell’azione preventiva, della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all’ambiente.

Mediterraneo No Triv