Petrolio, contrari a metodo grandi intese

3 febbraio 2014 | 17:49
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Petrolio, contrari a metodo grandi intese

“La proposta del sen. Viceconte (Ncd) di riproporre il metodo delle Grandi Intese, che sorregge il Governo Letta anche dai franchi tiratori renziani, per la gestione della questione petrolio lucano non ci trova d’accordo: da una parte, perché proviene da chi in passato ha avuto incarichi di Governo senza produrre risultati in merito al Memorandum sul petrolio e, dall’altra, perché ci sono profonde differenzazioni tra chi, come noi, nel centrosinistra non è favorevole all’estrazione del petrolio “ad ogni costo” e chi invece sostiene gli interessi lobbistici delle compagnie”. E’ quanto afferma Maria Luisa Cantisani, segretaria regionale IdV che aggiunge: “il Presidente Pittella in occasione delle dichiarazioni programmatiche in Consiglio in calendario l’11 e 12 febbraio prossimo preciserà la posizione del Governo Regionale e, siamo certi, confermerà la necessità, ribadita in più occasioni da Italia dei Valori, di poter contare su un punto fermo, il più alto istituzionale, nella battaglia contro lo strapotere delle compagnie petrolifere e per contrastare un atteggiamento del Governo Letta, di recente confermato dal segretario Renzi, che presenta non poche criticità e negatività rispetto alle aspettative delle comunità lucane specie della Val d’Agri e del Sauro. Pertanto, pur favorendo la convergenza di iniziative tra centrosinistra e centrodestra in Parlamento come in Regione, non si deve rinunciare ad esprimere con fermezza la volontà e l’impegno a riaprire la concertazione con il Governo del quale, non va dimenticato, fanno parte autorevoli esponenti nazionali del Pd e che conta sulla fiducia dei parlamentari lucani del Pd e del Ncd chiamati anch’essi ad una controffensiva politico-istituzionale. Per noi – dice Cantisani – va adeguata l’iniziativa della Regione perché non è più sufficiente agitare la “moratoria” contro nuove ricerche di idrocarburi, per altro, aggirata dalla sentenza della Corte Costituzionale, quanto piuttosto si deve riprendere la mobilitazione popolare così come propone da tempo la Cgil. Il cittadino lucano– continua Cantisani – è vittima di una beffa di fondo: il riconoscimento di una percentuale territoriale di ristoro economico a fronte delle estrazioni petrolifere. Per questa ragione necessita mettere in piedi sì un fronte unitario fra partiti, istituzioni ad ogni livello – regionale, provinciale, comunale – forze sociali ed imprenditoriali,  le comunità locali della Val d’Agri e del Sauro, ma nell’assoluta chiarezza di strategia ed obiettivi, senza confusioni e falsi unanimismi,  per sbarrare la strada all’ipotesi che sia il Ministero per lo Sviluppo Economico a gestire ed orientare progetti e programmi di spesa che non possono ridursi a qualche decina di milioni di euro come potrebbe accadere con l’istituzione recente del Fondo sempre più somigliante all’ennesimo contentino. Rinnoviamo infine l’invito a concentrare prioritariamente l’impegno per la modifica del DLG 625/96 e delle sue ricadute reali sul territorio e a mostrare attenzione: con le nuove royalties del Memorandum, se non si interviene a correggere la strategia che una regia politico-hobbistica sta sostenendo in questi giorni si verificherà un autentico scippo di Stato”.