Grillo, i roghi, la voglia di Piazzale Loreto e l’antidemocrazia

2 febbraio 2014 | 16:55
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Grillo, i roghi, la voglia di Piazzale Loreto e l’antidemocrazia

Le gesta di alcuni esponenti M5S possono solo essere rubricate alla voce nazigrillismo. La premiata ditta Grillo/Casaleggio, come previsto, sta mandando al massacro la folta pattuglia parlamentare incassata con le antidemocratiche elezioni del 2013.  Il libro bruciato di Corrado Augias, poi, evoca in maniera sinistra la Berlino del 1933 e la campagna voluta da Goebbels contro i libri “non tedeschi” e contro la cosiddetta “arte degenerata”. Ciò detto e premesso, va anche sottolineato che quanto accade è il frutto marcio di una democrazia malata, il prodotto di una democrazia in decomposizione, fattasi “democrazia reale”.

Dov’erano, mi chiedo, coloro che oggi si strappano le vesti, quando abbiamo denunciato la negazione del diritto di elettorato attivo e passivo? Dov’erano quando raccontavamo che senza democrazia non ci sono elezioni, ma solo violente finzioni contro i diritti civili, politici e umani?

Chi si è scandalizzato, mi chiedo, per il fatto che nonostante una sentenza del Tar sia stato impedito ai Radicali e a Marco Pannella di poter spiegare perché occorre un provvedimento di Amnistia e Indulto? Chi si è strappato le vesti di fronte al reiterato attentato ai diritti civili e politici del cittadini di questa Repubblica, ai quali viene negato il diritto a poter conoscere per deliberare?

C’è voglia di piazzale Loreto in questo Paese disastrato dal settantennio partitocratico, e Grillo ne è il miglior o peggiore – fate voi – interprete. Ma oltre a vedere la trave conficcata negli occhi di un’apprendista stregone, forse occorrerebbe anche guardare la trave conficcata nel proprio occhio. I sintomi di mali antichi ci sono tutti e si manifestano in Italia e nel mondo. Temo che le risposte che qualcuno offre siano assolutamente inadeguate.