Dirigenti generali, la rivoluzione democratica parte male
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“La nomina dei Dirigenti Generali della Regione evidenzia la preoccupazione di essere di fronte all’ennesima rivoluzione annunciata ma già abiurata!” Lo affermano in una nota Vito Di Lascio e Michele Manzi, Dirigenti di Forza Italia. “Siamo alle solite espressioni precostituite, agli slogan che fanno pulsare in maniera irrefrenabile il sangue dei cittadini e che, purtroppo per il centrosinistra, non ammaliano più alcuno. Altro che rivoluzione, il PD ripropone modalità anacronistiche dell’agire politico e metodi arcaici di amministrare. Appaiono, infatti, “nomine di potere” funzionali a soddisfare i “desiderata” dei vari leader del PD lucano.” “Le rinunce (ormai imbarazzanti) sulla nomina del Commissario dei Consorzi di Bonifica – prosegue la nota – e la scelta dei Dirigenti Generali, che asseconda le frenetiche richieste di “mantenimento degli equilibri” all’interno del PD, impone l’apertura di un confronto sul merito delle questioni, i cui risultati dovranno essere giudicati con severità e oggettività dai Partiti, dalle forze sociali, dal mondo produttivo, dall’intera comunità lucana e, soprattutto, dai giovani. Minestra vecchia e riscaldata, insomma. I lucani, intanto, vivono con prostrazione i gravi problemi della quotidianità, quali la disoccupazione crescente, l’insopportabile peso della tassazione, le mancate opportunità di sviluppo dell’imprenditoria nonché lo sfruttamento incontrollato e senza benefici apprezzabili delle risorse naturali della Basilicata (acqua e petrolio). Honoré de Balzac scriveva che “Durante le rivoluzioni vi sono solo due specie di uomini: coloro che le fanno e coloro che ne approfittano”… per il momento questa “rivoluzione democratica pittelliana” pare che “incentivi” solo uomini della seconda specie.