Dirigenti generali, la rivoluzione democratica parte male

21 febbraio 2014 | 16:10
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Dirigenti generali, la rivoluzione democratica parte male

“La nomina dei Dirigenti Generali della Regione evidenzia la preoccupazione di essere di fronte all’ennesima rivoluzione annunciata ma già abiurata!” Lo affermano in una nota Vito Di Lascio e Michele Manzi, Dirigenti di Forza Italia. “Siamo alle solite espressioni precostituite, agli slogan che fanno pulsare in maniera irrefrenabile il sangue dei cittadini e che, purtroppo per il centrosinistra, non ammaliano più alcuno. Altro che rivoluzione, il PD ripropone modalità anacronistiche dell’agire politico e metodi arcaici di amministrare. Appaiono, infatti, “nomine di potere” funzionali a soddisfare i “desiderata” dei vari leader del PD lucano.” “Le rinunce (ormai imbarazzanti) sulla nomina del Commissario dei Consorzi di Bonifica – prosegue la nota – e la scelta dei Dirigenti Generali, che asseconda le frenetiche richieste di “mantenimento degli equilibri” all’interno del PD, impone l’apertura di un confronto sul merito delle questioni, i cui risultati dovranno essere giudicati con severità e oggettività dai Partiti, dalle forze sociali, dal mondo produttivo, dall’intera comunità lucana e, soprattutto, dai giovani. Minestra vecchia e riscaldata, insomma. I lucani, intanto, vivono con prostrazione i gravi problemi della quotidianità, quali la disoccupazione crescente, l’insopportabile peso della tassazione, le mancate opportunità di sviluppo dell’imprenditoria nonché lo sfruttamento incontrollato e senza benefici apprezzabili delle risorse naturali della Basilicata (acqua e petrolio). Honoré de Balzac scriveva che “Durante le rivoluzioni vi sono solo due specie di uomini: coloro che le fanno e coloro che ne approfittano”… per il momento questa “rivoluzione democratica pittelliana” pare che “incentivi” solo uomini della seconda specie.