A quale pluralismo si riferisce il Tar del Lazio?

6 febbraio 2014 | 11:20
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A quale pluralismo si riferisce il Tar del Lazio?

Il Movimento Astensionista Politico Italiano prende atto della decisione del Tar del Lazio di accogliere il ricorso presentato dalla Rai contro le decisioni dell’Agcom relative alla violazione del pluralismo da parte di Fabio Fazio e Lucia Annunziata, nei loro rispettivi programmi, a seguito di esposti presentati dall’On. Renato Brunetta. In particolare, secondo quanto riportato da un editoriale pubblicato sul “Mattinale” e ripreso da numerose testate giornalistiche, il Tar avrebbe sentenziato che “per stabilire se una trasmissione d’informazione rispetti i principi ‘di (…) pluralità e parità di trattamento’ non è particolarmente significativo il numero degli esponenti di ciascun raggruppamento politico, e la quantità di tempo a ciascuno di essi dedicata”. In definitiva, sempre secondo il Tar, “il meccanismo quantitativo” (soprattutto per il Pluralismo di fondo, ovvero extra-elettorale) non vale, e deve cedere il campo a “criteri qualitativi”. Giustissimo! Sacrosanto! Se così è, il Tar del Lazio dovrebbe però illustrarci come se la spiega la ‘perenne e totale censura’ (quindi non solo quantitativa ma, appunto, anche ‘qualitativa’) subita dal movimento astensionista da quando esiste la Rai? Vorremmo ricordare al Tar del Lazio, se gli fosse sfuggito, e come più volte denunciato e segnalato alla stessa Agcom nonché alla Commissione di Vigilanza Rai, che le norme sul pluralismo dell’informazione italiana “garantiscono” la rappresentazione di “tutte” le posizioni politiche presenti nella società italiana, e quindi anche di quell’astensionismo politico che, nonostante la censura subita dal movimento che lo rappresenta a livello istituzionale, oggi sta praticamente interessando circa la metà degli italiani! Noi non sappiamo se questo problema così grave, che il Tar non ci sembra abbia notato, origini dalla ferocissima lottizzazione operata dai partiti sul servizio pubblico dell’informazione Rai, o derivi direttamente da un patologico e cronico grado di lecchinaggio da parte di qualche conduttore… Speriamo solo che il Consiglio di Stato, al quale l’Agcom sembra abbia già fatto ricorso contro questa sentenza, stabilisca una volta per tutte a quale pluralismo ci dobbiamo riferire per garantire un’informazione plurale e corretta in Italia… Se, appunto, quello sancito dai nostri ordinamenti o di qualche lontano paese dell’Est…

Commissione di Vigilanza per la Democrazia Partecipativa (movimento astensionista politico italiano)