Quel ‘pacco’ chiamato Alta Formazione

“Ci facevano firmare anche quando eravamo assenti”, dice un allievo dell’Alta formazione lucana. Che aggiunge: “Se l’Ente incassa 11 euro per ogni ora in cui siamo presenti, ora capisco perché non ci segnavano le assenze”. Paga mamma Regione.
Non è un master. E a che serve? Ti laurei con un ottimo voto e ti iscrivi a un corso di Alta formazione in Basilicata. Puoi scegliere, ad esempio, tra Beni culturali, Comunicazione, Energie rinnovabili e Food Marketing. Speri, così, di specializzarti e avviarti al lavoro con molte più chance dei tuoi colleghi. Utopie. Intuisci subito che il titolo che acquisirai non ha il valore di un master e quindi non è riconosciuto sul mercato. Un vero ‘pacco’ per il laureato. Che si ritrova disilluso ancor prima di iniziare le lezioni.
La docente agli allievi: “Siete una massa di falliti”. Prendiamo, a caso, una delle specializzazioni. Si chiama Food marketing. Cioè marketing alimentare. (Le lezioni, partite a settembre scorso, finiranno tra qualche giorno). Ti trovi davanti a corsi di microbiologia animale, linguaggio non verbale e misure catastali in agricoltura. Una delle docenti che opera per l’Ente di Formazione viene in aula e fuori dai denti afferma: “Siete solo una massa di falliti, il corso che state seguendo non vi servirà a nulla”. Oppure l’imprenditore del settore alimentare ingaggiato per farti ‘scuola’ ti fa notare che “se non hai un’impresa familiare da cui partire e qualche aggancio è inutile che ti fai illusioni”. Per la serie: perdete ogni speranza, o voi che entrate in aula!
Il giochino delle ore e dei rimborsi. Chi è entrato in aula racconta anche altri dettagli. Rivela che nei mesi passati quando gli capitava di perdere una lezione, sui fogli delle presenze veniva lasciato un apposito spazio perché inserisse, in seguito, la sua firma, nonostante l’assenza. “Il prof ti invitava a firmare perché sennò, davanti a troppe ore di assenza, perdevi il diritto a fare l’esame finale”. Sembrerebbe, però, che per ogni ora seguita dall’allievo, l’Ente intascherebbe “11 euro”. Moltiplicato per 6 ore al giorno….”Allora ho capito perché ci invitavano a firmare nonostante fossimo assenti! Per guadagnarci di più sui rimborsi regionali”, aggiunge la nostra fonte. Se davvero fosse così si chiamerebbe “truffa”. Per di più orchestrata con fondi pubblici.
Lo stage? Anticipate voi i soldi, poi vi rimborsiamo. Ma le 900 ore da trascorrere in aula, tra uno sbadiglio, un’assenza e una fumata di sigaretta, stanno per finire. La seconda parte inizia tra qualche settimana e si fa in azienda. “All’inizio volevamo andare tutti fuori regione a fare lo stage”, confessa un allievo. All’inizio, però. Poi c’è stato il dietrofront. “Ci hanno detto – prosegue – che dovremmo anticipare noi i soldi. Ci rimborseranno in seguito”. Ma te lo vedi il 30enne disoccupato che sbarca a Roma e per fare lo stage in azienda ci deve pure rimettere? E così molti specializzandi starebbero optando per uno stage dentro i confini lucani. Al risparmio. Ma niente paura. Alla fine del percorso hai diritto a 1000 euro. E’ questa la dote che intascherà ogni allievo per avventurarsi in quella amara giungla chiamata ‘mercato del lavoro’.
Un business per pochi (amici). Ricapitoliamo. Dopo la laurea fai un corso di Formazione in Basilicata. Segui lezioni ‘inutili’ e fai campare gli Enti di Formazione. E fai campare i docenti, che spesso arrotondano presentando anche altri progetti ‘privati’ all’Ente con cui collaborano. E tu allievo, invece, più ore fai, sulle 900 previste, più alimenti il business della Formazione. Finite le lezioni, poi, fai lo stage, prendi 1000 euro di dote e te ne torni a casa. E’ un circolo vizioso oliato bene. L’Alta Formazione in Basilicata funziona. Il 31 gennaio scadono i termini per le iscrizioni ai nuovi corsi e pare che ci sia già la fila davanti agli Enti accreditati: Tempor, Risorse srl, Forcopim Istituto Pilota ecc. Sono loro a brindare. Per gli allievi, invece, solo tempo perso. E tanta rabbia. Rabbia per aver contribuito a tenere in vita un ‘sistema Formazione’ costoso e inutile dove a pagare, a ore, è mamma Regione. Aumentare il numero degli iscritti e accreditarsi coi poteri politici di turno, quindi, diventa il vero obiettivo formativo degli Enti. E la chiamano Alta Formazione…