Opposizione e maggioranza ‘alleate’ per interessi personali

La prima seduta del nuovo Consiglio Regionale lucano non ha niente di rivoluzionario. Anzi. Le decisioni assunte nelle segrete stanze dei partiti
si sono avverate pienamente. Accordi sulle postazioni tutti rispettati. Tranne qualche distinguo nelle urne. Il Consiglio è spaccato sull’elezione del presidente che incassa la metà dei consensi più un voto. Brutta partenza. Ad ottenere il voto pieno della maggioranza soltanto i due vice presidenti e un segretario. La prima seduta ci consegna 11 gruppi consiliari su 20 consiglieri eletti. Roba da Beirut. O meglio da ex Jugoslavia. Anzi, bisogna parlare, al momento, di 19 consiglieri in aula perché a Castelluccio del Pdl, la magistratura ha ripristinato il divieto di dimora nel capoluogo. Rimborsopoli sarà un percorso lungo e tortuoso. Abbiamo ascoltato interventi vuoti, fatti di messaggi interni, “pizzini” per chi deve intendere. Discorsi retorici o fondati su codici di comunicazione propri della vecchia politica. E la Giunta regionale? Un governo a tempo, inutile, ma utile a risolvere i problemi interni al Partito Democratico e a qualche esponente di spicco che ha in mente strategie personali di potere. E’ evidente la pace coatta nel Pd e nella maggioranza, ma la guerra sarà lunga. Ad essere fregati, come sempre, sono i lucani per bene. La seconda seduta ha mostrato, invece, il vero volto della ‘rivoluzione’. E’ stata approvata a maggioranza una legge che salva dall’incompatibilità i consiglieri coinvolti in vicende giudiziarie, Pittella compreso. Una seduta nella quale i problemi della Basilicata non sono neanche apparsi di striscio. Aspettiamo di conoscere l’elenco delle priorità, l’agenda delle cose da fare. Di questo non v’è traccia né prova, ma semplici indizi nei retorici programmi elettorali insignificanti e pomposamente ornati di slogan quali “rivoluzione democratica” e via dicendo. Siamo alle solite, tutto è cambiato perché nulla cambi. Opposizione e maggioranza sono sempre alleate quando bisogna salvare gli interessi personali.