Liste bloccate uno scandalo. Liste bloccate by Renzi una garanzia. Viva l’Italia

21 gennaio 2014 | 16:00
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Liste bloccate uno scandalo. Liste bloccate by Renzi una garanzia. Viva l’Italia

Sembrava che le liste bloccate fossero il grande male, il cancro da estirpare, la malattia della democrazia. Bene, avevamo capito male. Renzi, collaborato dal consenso di Berlusconi, ci ha convinti che “ma cosa dite, le liste bloccate sono garanzia di democrazia, evitano le clientele, nanì nanera”. Vero. Evitano le clientele. Ma quelle dei singoli onorevoli, non quelle dei partiti, che, con liste bloccate possono gestire ogni elettore bypassando il filtro del deputato. Quanto al senato che se ne va, vorrei chiedere: ma la nostra non era la più bella costituzione che sia mai esistita? E se sì, perché la si vuole cambiare a ogni alito di vento? La verità è che con i legislatori che ci troviamo, nascano le leggi a via del Nazareno, al bar dell’angolo, o nella testa di chi governa, le leggi sono davvero fatte male, e se ci leviamo anche il secondo filtro, io vedo solo spianarsi un’autostrada a governi autorevoli, e sempre meno democratici. Anche perché col premio di maggioranza, chi governa potrà legiferare come cappero crede, con il venir meno di ogni seria garanzia. Non che ce ne fossero molte, ma quelle poche, sebbene male usate, pure costituivano un baluardo, che, opportunamente, viene cacciato in soffitta. Si preparano tempi cupi, nei quali chi vince le elezioni avrà potere di vita o di morte. Che poi il bipolarismo è una naturale conformazione dei sistemi politici. Volerlo attuare con la forza delle leggi è una violenza bella e buona. Insomma se sono radicale o di Fratelli d’Italia, devo per forza inchinarmi al Berlusconi di turno, se voglio che qualcuno mi rappresenti. Renzi pare che vada di fretta. Era ora, si potrebbe dire. Comunque è la prova che quando si vuole si fa. Fino ad ora non si voleva evidentemente. Io farei un’agenda di questo tipo: lunedì ore 17:00 legge elettorale; ore 19:00 riforma del lavoro Martedì ore 9:00 riforma del processo civile e così discorrendo. Tanto con gli studiosi che pascolano presso le camere, farli lavorare un po’ non sarebbe cosa mal fatta. Arrabattarsi in discussioni, per lo più televisive, su quello che andrebbe fatto e poi partire per un gustoso week end, è un andazzo vergognoso. Venendo al nostro capoluogo leggo che Santarsiero, con calma e per piacere, sta preparando le valigie per abbandonare il Municipio di Potenza e trasferirsi in pianta stabile a viale Verrastro. Ohibò! Era ora. Non ci strapperemo le vesti, in dieci anni ci lascia peggio che prima, con un centro storico abbandonato, i fabbricati adiacenti la Trinità in completo abbandono, debiti fin nel cavo delle orecchie, un manipolo di assessori che senza di lui annasperanno come un pesce rosso fuori dalla boccia d’acqua, e una montagna di cemento. Stiamo ancora aspettando il tanto sbandierato piano metropolitano e tante altre belle cose, promesse, pagate e non realizzate, ivi compreso lo snodo del Gallitello, che, nato come infrastruttura è diventata una scultura moderna dedicata all’abbandono urbano. Grazie, comunque, per quello che hai fatto, chi ti seguirà sicuramente sarà portatore di tante belle promesse, salvo non mantenerle, chè così usa in politica, soprattutto dalle parti di chi ha governato negli ultimi anni. Augh!