Il mito di Medea e il petrolio in scena al Don Bosco di Potenza

8 gennaio 2014 | 18:19
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Il mito di Medea e il petrolio in scena al Don Bosco di Potenza

Dopo il grande debutto al teatro Franco Parenti di Milano, il 16 gennaio va in scena al Teatro Stabile di Potenza, lo spettacolo vincitore del Premio Scenario per Ustica: “M.E.D.E.A. BIG OIL” scritto e diretto dalla giovane regista lucana Terry Paternoster. L’energia contagiosa e “in-civile” del Collettivo InternoEnki, compagnia fondata e diretta dalla Paternoster, riceve il prestigioso riconoscimento nazionale “Premio Scenario per Ustica”, con un progetto nato proprio in Basilicata: una vibrante denuncia sul devastante dominio monopolistico delle multinazionali del petrolio. “Il Collettivo- si legge in una nota-è composto da ragazzi e ragazze che lavorano coraggiosamente e incessantemente alla costituzione di un teatro dissacrante e politico, civile e di ricerca, alla riscoperta di un linguaggio in grado di comunicare l’oggi e di trasformare la scena in uno strumento d’arte e controinformazione. Nove attori in scena, con la forza di un coro tragico contemporaneo, per una rielaborazione piuttosto anticonvenzionale, ma attuale del mito di Medea: siamo nella Basilicata di oggi, sventrata dalle trivellazioni. L’eroina barbara diventa allora una donna lucana disattesa nelle promesse e tradita da Big Oil-Giasone, ruolo simbolico affidato a una compagnia petrolifera, sullo sfondo del dissesto ambientale della Val d’Agri. La promessa d’amore dello straniero in questo caso coincide con la crescita economica e di progresso di un paese che regala ricchezza in cambio di povertà, mentre Medea è metafora di una chiusura mentale che la fa vittima e carnefice insieme. A riverberare la sua stoltezza, il mormorio animalesco di un popolo-branco, un Coro che è evocazione di un’umanità divisa fra miseri e potenti. Il tragico che si racconta è quello del Sud dei nuovi sottoproletari, secondo un filtro politico: il contrasto fra cultura barbara e primitiva con la cultura moderna e neocapitalistica. Si tratta di “realtà del tragico” annichilenti: in Val d’Agri l’incidenza tumorale supera largamente la media nazionale. La documentazione concernente la crisi geo-politica lucana è stata raccolta in un archivio di testimonianze che i cittadini lucani hanno messo a disposizione del progetto, a raccontare una realtà in cui oggi M.E.D.E.A. è il nome di un Master organizzato e gestito dalla Scuola Enrico Mattei e fortemente voluto da Eni. Fatalità.