Costa della Gaveta, il rione più inquinato di Potenza

14 gennaio 2014 | 18:16
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Costa della Gaveta, il rione più inquinato di Potenza
Costa della Gaveta, il rione più inquinato di Potenza
Costa della Gaveta, il rione più inquinato di Potenza

E’ di questi giorni la notizia che rilevamenti sull’inquinamento individuano quale zona più inquinata di Potenza il rione Costa della Gaveta, posto ad est rispetto al centro città. Vediamo nei dati emersi due motivi di allarme: il primo attiene alla circostanza che nell’area non sono presenti attività produttive industriali e quindi eventualmente inquinanti, il secondo che nell’area insiste invece l’impianto di potabilizzazione di Potenza e molti comuni attigui al capoluogo. La domanda che sorge spontanea è quale effetto avrà l’inquinamento sull’acqua che sgorga dai nostri rubinetti e, soprattutto, la fonte di provenienza dell’inquinamento in misura così massiccia. In quel sito, e ovviamente nella vicina cittadella di Bucaletto, sono stati rilevati, come diffuso da uno studio reso pubblico dal Comitato “Aria Pulita”, clamorosi e preoccupantissimi dati afferenti a presenza di diossine, furani e polveri sottili superiori fino quasi a 30 volte quelli consentiti dalla norma e gravemente cancerogeni per l’uomo. Non è un caso infatti che Potenza abbia picchi di patologie tumorali tra i più alti d’Italia, come avrà sperimentato sulla propria pelle chi da tali sciagure è stato colpito e non solo chi abita nei pressi dell’opificio in questione. Si tenga presente, infatti, che le particelle inquinanti viaggiano con il vento e che se lo scirocco può portare sabbia dal deserto Libico fino all’Italia, figuriamoci quanti fattori inquinanti e nocivi, infinitamente più leggeri della polvere desertica, potrà disperderne sul capoluogo e aree limitrofe tanto da non far sentire nessuno indenne dagli effetti nocivi. E allora il responsabile della salute dei cittadini, pur conoscendo i dati, pur vedendo l’intenso, acre e opprimente fumo rossastro levarsi quotidianamente dall’area della Siderurgica Lucana, cosa ha fatto in tutti questi anni? È stato solo capace di attendere dati che non sarebbero mai pervenuti senza l’ostinazione di associazioni e di chi ha subito sulla propria pelle la sciagura delle conseguenze inquinanti. Siamo certi che la recente scelta del tecnico che dovrà fornire all’amministrazione elementi sull’argomento, sia esente da calcoli opportunistici, nonostante il legame di parentela diretto con chi sull’argomento dovrebbe attivare azioni giudiziarie, e sia più da correlare con il voler allungare i tempi della decisione, cosa che peraltro non giustifica le gravissime omissioni sulla questione. La domanda che i cittadini si fanno è la seguente: come si può mentire su una questione così grave per la salute pubblica? E quanto vale per la Siderpotenza, vale per la sottostazione Enel di Via del Gallitello, vale per le numerose antenne sparse in modo più o meno palese sul territorio urbano senza alcuna regolamentazione e per ogni attività che possa arrecare pregiudizio e danno potenziale all’ambiente e alla salute dei cittadini. Il responsabile sanitario del capoluogo avrebbe dovuto invece richiedere con forza e determinazione finanziamenti per la delocalizzazione dell’attività produttiva, imponendo la partecipazione economica anche alla proprietà industriale che avrebbe ben potuto reinvestire i tanti utili contratti sulla pelle dei potentini. E’ arrivato dunque il momento di passare con urgenza alla fase pratica e rivedere in tempi immediati: la riduzione delle immissioni inquinanti nell’aria e contestualmente avviare la delocalizzazione in altro sito dell’attività; la bonifica e la conseguente riqualificazione del sito attuale; la salvaguardia del diritto alla salute e del diritto al lavoro delle oltre 300 famiglie che dalla Siderurgica Lucana traggono il loro sostentamento. uno screening gratuito e immediato per tutti gli addetti ed i residenti nel raggio della SiderPotenza (in primis, ovviamente gli abitanti di Bucaletto e Costa della Gaveta). Se dunque il primo cittadino non è in grado di tutelare il benessere dei suoi amministrati, avendo già dato prova dell’inadeguatezza rispetto all’involuzione economica, sociale e culturale del capoluogo di regione dopo le sue decennali “cure”, è bene che si dimetta immediatamente consentendo la nomina di un Commissario di Governo che, oltre a far chiarezza sui tanti sperperi e sul baratro del bilancio comunale, potrà forse essere più incisivo sotto l’aspetto della salute pubblica e della salubrità dell’ambiente potentino che, insieme al pane ed all’acqua, era sinonimo di qualità per la nostra città.

Comitato 13 Ottobre