“Accuse al giudice in cambio di protezione”

22 gennaio 2014 | 08:43
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“Accuse al giudice in cambio di protezione”

Nel corso dell’udienza del 16 gennaio scorso a Potenza, uno dei principali accusatori del magistrato ha rilasciato dichiarazioni che mettono in dubbio le accuse che hanno portato Di Giorgio a processo per concussione e corruzione in atti giudiziari.

L’accusa ritrattata. Matteo Di Giorgio, sostituto procuratore della Repubblica di Taranto, è sottoposto a processo perchè accusato di concussione e corruzione in atti giudiziari. Nell’udienza dello scorso 16 gennaio, Giovanni Coccioli, che aveva denuncato Di Giorgio ha spiegato di aver reso quella dichiarazione (l’accusa a Di Giorgio) in cambio di protezione presso gli uffici giudiziari, promessagli dall’ex senatore Rocco Loreto. Addirittura Coccioli, nel corso dell’udienza del 16 gennaio, come si legge dai verbali, ha affermato che l’ex senatore Loreto per dare prova della sua potenza presso gli uffici di giudiziari gli avrebbe consegnato alcuni documenti in quel momento coperti da segreto istruttorio. In particolare la lista testi del sostituto Di Giorgio. Coccioli ha anche dichiarato di essere in possesso di due registrazioni in cui Vittorio Fiorentino, zoccolo duro della sinistra di Castellaneta, fedelissimo di Rocco Loreto, gli avrebbe chiesto di dichiarare il falso a danno del giudice Di Giorgio con la promessa che Loreto avrebbe sistemato i suoi familiari una volta divenuto sindaco. Il presidente del collegio giudicante si è però opposto all’acquisizione delle registrazioni di cui ha riferito Giovanni Coccioli. Il prossimo 23 gennaio (domani) il processo proseguirà con l’escussione del dott. Matteo Di Giorgio. 

Chi è Di Giorgio. Matteo Di Giorgio sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Taranto. Dopo la laurea in Giurisprudenza e la leva come ufficiale di complemento della Marina Militare, si abilita alla professione forense. Vince il concorso in Polizia di Stato e dal 1989 e ed il 1991 è funzionario nelle squadre mobili delle questure di Matera e Taranto. Entra in magistratura nel 1992, dapprima come giudice per un periodo di tre anni, per poi passare alla Procura della Repubblica di Taranto dove attualmente svolge le funzioni di sostituto procuratore. Di Giorgio diventa il bersaglio di pesanti intimidazioni e minacce provenienti dagli ambienti malavitosi tarantini. Obiettivo di un fallito attentato dinamitardo, ha indagato e sgominato diverse associazioni a delinquere.