Rimini. Costretta a prostituirsi, violentata e minacciata. Fugge dagli aguzzini

8 dicembre 2013 | 17:37
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Rimini. Costretta a prostituirsi, violentata e minacciata. Fugge dagli aguzzini

Una bulgara è stata segregata in casa, violentata e costretta a prostituirsi per un anno, fino a quando cioè non ha denunciato i suoi aguzzini alla polizia, dopo essere riuscita a fuggire dalla “casa degli orrori”, in cui era stata rinchiusa. Sono un uomo, suo connazionale, e la sua fidanzata, anche lei bulgara. Lui, lo aveva conosciuto su Fb e l’aveva convinta a lasciare il suo Paese, e il figlio 14enne, per venire a fare la cameriera a Rimini. Lo scrive Tgcom24 riprendendo quanto scritto dal Resto del Carlino Un uomo di successo, per giunta connazionale, che le offriva una buona opportunità per dare una svolta alla sua vita di mamma separata e disoccupata. Un’offerta da prendere al volo. Invece di un lavoro onesto per lei – cosi’ riporta l’edizione locale de ‘Il Resto del Carlino’ – l’uomo aveva in mente la prostituzione in una abitazione di Torre Pedrera, nel Riminese. Dopo un anno di vessazioni, percosse e violenze, costretta a prostituirsi dall’aguzzino e dalla sua fidanzata – 27enne bulgara, finita in manette – e’ riuscita a fuggire, grazie all’aiuto di un cliente, da quella che era divenuta una sorta di ‘casa degli orrori’. La giovane – violentata e segregata nell’appartamento, persino minacciata dell’uccisione del figlio – non era l’unica costretta a prostituirsi: altre due cittadine bulgare, infatti, si trovavano nella sua stessa situazione, tenute prigioniere e lasciate uscire solo per raccogliere clienti. Solo alcuni giorni fa due di loro sono riuscite a fuggire, grazie all’aiuto di un cliente: una ha chiamato la Polizia raccontando la propria storia. La Squadra Mobile riminese ha fatto irruzione nella casa arrestando solo la fidanzata dell’uomo – riuscito a far perdere le proprie tracce – e liberando la terza ragazza vessata dalla coppia di aguzzini.