Quella setta religiosa che sta conquistando la Basilicata

17 dicembre 2013 | 11:44
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Quella setta religiosa che sta conquistando la Basilicata

“Un uomo di 59 anni, dopo una lite con la convivente, è sceso in strada e si è dato fuoco, a Potenza: soccorso da alcuni agenti di Polizia, è stato ricoverato nell’ospedale San Carlo del capoluogo con ustioni in varie parti del corpo, ma non è in pericolo di vita. Il fatto è avvenuto nei pressi della chiesa di San Giovanni Bosco, alla presenza di molte persone: l’uomo ha litigato con la donna ed è sceso in strada, con una tanica di benzina e un accendino in mano.” Questo è un comunicato Ansa del 14 dicembre 2013. Che cosa c’è dietro questa apparente storia di “follia per amore”? 

L’uomo e la compagna. L’uomo che ha tentato di darsi fuoco era un adepto della setta religiosa Soka Gakkai, la stessa di cui la compagna è assidua frequentatrice. Lui abbandona il gruppo religioso di recente, lo ritiene “pericoloso e vocato al fanatismo”. Ma forse non sospetta che gli adepti della setta, quando qualcuno si mette di traverso, lo considerano un “nemico.” La compagna lo mette fuori di casa e lo molla esattamente per questo motivo. Sembrerebbe che i casi di separazione dovuti a questa ragione stiano crescendo a Potenza e in Basilicata. Al primo posto la fedeltà alla setta, che diventa ragione di vita, costi quel che costi, anche la separazione dal coniuge. I critici ritengono che la Setta faccia banale proselitismo “come fanno tutti coloro che vogliono accalappiare uno sciagurato/a con promesse, paroloni e false speranze.” Cosa principale, una volta entrati a far parte dell’organizzazione, è convincere i propri familiari, marito/moglie, padre/madre, figli. Se non si riesce nella conversione del familiare, poco male, basta capire quanto possa ostacolare l’organizzazione il non convertito e se accetta o meno la pratica del parente. Se non interferisce è una persona che si può accettare, mentre se attacca il praticante si evita a tutti gli adepti del gruppo di andare in quella casa. E’ fondamentale evitare domande che potrebbero mettere dei dubbi a chi ha cominciato da poco. Dubbi non devono esserci.

Quando il coniuge è “nemico”. Chiunque si permette a parlar male oppure di contraddire la grandiosità della legge mistica del Gohonzon e l’illuminazione dei praticanti la Soka Gakkai non può essere loro amico e va isolato in tutti i modi. L’isolamento prima di colpire la persona predestinata è molto semplice e viene messo in pratica attraverso “compagni di fede” a cui la persona che deve colpire il proprio congiunto da credito e fiducia. Queste persone danno “Guida”, cioè dei consigli su come comportarsi. Non agiscono da sole ma sono accompagnati da altri che contemporaneamente fanno largo uso del “love bombing”, fatto di sms, mail e conversazioni dirette finalizzate ad adulare la persona plagiata. La si esalta con frasi tipo: “tu sei la luce, sei la persona più stupenda del mondo, sei la compagna/ il compagno di vita che non ho mai avuto, esempio di vita…”. Risultato: matrimoni e famiglie distrutti.

Che cos’è la Soka Gakkai? L’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai (società per la creazione di valore) riunisce coloro che in Italia seguono e praticano il Buddismo insegnato da Nichiren Daishonin. Per la Pace la Cultura e l’Educazione. Ma sui siti internet creati dalle vittime della Setta, quelli cioè che la combattono, otteniamo un’altra risposta. La Soka Gakkai sarebbe una banale associazione para-buddista di tipo Multi Livello. E’ il classico culto di Babbo Natale che si dedica soprattutto a conquistare una fetta importante di consensi attraverso la manipolazione degli adepti e la società dove vivono inserendo nelle sue cariche membri della setta. I critici feroci della Soka Gakkai parlano di soldi che girano, di acquisti di libri e di oggetti di culto costosi e prodotti dalla stessa organizzazione. Una nostra fonte ci parla di onerosi contributi versati ai capi dell’organizzazione.

Come si pratica il Buddismo della Soka Gakkai? La pratica nel Buddismo di Nichiren Daishonin si divide in due parti: pratica per sé e pratica per gli altri. La pratica per sé è la recitazione di Nam-myoho-renge-kyo (Daimoku) e di due capitoli principali del Sutra del Loto (Gongyo). La pratica per gli altri consiste nel diffondere il messaggio buddista (Shakubuku) offrendo agli altri uno strumento per migliorare la loro vita, è un mezzo anche per sviluppare la compassione individuale. Ma altri ritengono che “la pratica che la setta porta avanti si basa solo e quasi esclusivamente nel “recitare” continuamente quanto si trova in un libercolo che è scritto in cinese antico e sanscrito (ma pronunciato in giapponese), permetterebbe col tempo di realizzare degli obbiettivi terreni in questa vita (in piena eresia col Buddhismo). Delle migliaia di Sutra esistenti la setta contempla solo due capitoli del Sutra del Loto. Essenziale in questa pratica è non capire nulla di quello che si recita ma recitare e basta. Anzi meglio non fare domande fuori luogo. Il  Dalai Lama invece dice che, mentre si recita un mantra, è bene pensare al suo significato, poiché il significato delle sillabe, quale che sia il mantra, è grande e vasto. Recitando un mantra alla velocità della luce, non si ha nemmeno il tempo di riflettere su ciò che si sta facendo. Roba da rincoglioniti.

Il capo supremo della Setta. Daisaku Ikeda (1928), è l’attuale presidente della Soka Gakkai Internazionale E’ una figura intellettuale particolarmente prolifica, nota anche al di fuori dell’associazione religiosa di cui è presidente, in particolare per le sue proposte di dialoghi filosofici con esponenti di diverse culture e discipline scientifiche e tra i primi teorici dello sviluppo sostenibile. Daisaku Ikeda è noto anche per le dettagliate proposte di pace, articolate in riflessioni che spaziano dal campo spirituale a quello ecologico, economico e politico, che ogni anno presenta all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che l’ha insignito di un Peace Award. Ma anche qui l’opinione di coloro che ritengono siano state vittime della Setta, è diversa. Secondo loro Ikeda è uno degli uomini più ricchi del Giappone. Ha grande influenza politica, ma è anche un personaggio oscuro per i suoi trascorsi non certo edificanti ed educativi. Viene definito da molti come una “personalità egocentrica, un assetato di potere e di soldi”. Un uomo il cui “scopo nella vita è la pace“ ma che con i soldi dei suoi discepoli ha messo mano alla politica del suo paese in maniera massiccia alla faccia del Buddhismo. In breve, Ikeda è il Padrone.

Che cosa promette la Soka Gakkai? Le sette del Sol levante, come la Soka Gakkai, si avvalgono fortemente di un messaggio messianico  inserito nella concezione religiosa del Giappone, che è innanzitutto terrena, molto concreta e legata a questo mondo. Si promette una vita lunga, piena di gioia e di salute. Salute che, in teoria, ci si dovrebbe procurare con il potere terapeutico della massima del leader della Setta, ripetuta costantemente: «Ognuno può ottenere subito e in questo tempo la felicità»

Le critiche di settarismo. La Soka Gakkai è stata in Italia inclusa nel rapporto della Direzione centrale polizia di prevenzione “Sette religiose e nuovi movimenti magici in Italia” redatto nel 1997, dove si afferma, in generale, che tratta di “dottrine e pratiche rituali spesso molto distanti dalle confessioni di origine“, e aggiungendo in particolare che nel caso del “buddismo della Soka Gakkai, basato sul Sutra del Loto, la massima autorità buddista, il Dalai Lama, non la riconosce“. In Francia una commissione parlamentare, nel 1995 e nel 1999 (Rapporto Guyard ), e in Belgio un’analoga commissione d’inchiesta della Camera dei Rappresentanti, nel 1997, hanno incluso la Soka Gakkai in una lista di organizzazioni religiose le quali, secondo le commissioni, devono essere ritenute delle «sette» a tutti gli effetti. Le critiche di “settarismo” sono mosse anche da ex membri che accusano la Soka Gakkai di attività anti-sociali e violazione dei diritti umani . Nello specifico, gli ex membri denunciano: l’assenza di democrazia all’interno dei gruppi Soka, con ogni decisione presa dall’alto ed un sistema di poteri interno e responsabilità simile al multilevel-marketing; la distanza dall’ortodossia tradizionale del buddhismo e anche dal buddhismo di Nichiren; lo sfruttamento del lavoro personale degli adepti e la spinta ad acquistare oggetti commercializzati dalla Soka Gakkai; meccanismi di condizionamento mentale analoghi a quelli di altre sette.

Quanti gruppi sono attivi in Basilicata? La nostra fonte ci segnala la presenza di almeno 7 gruppi attivi a Potenza città. Altri gruppi operano nel Vulture, in Val d’Agri e nel Materano. Si stima che gli adepti della Setta siano almeno 200. Il riferimento gerarchico superiore per i gruppi della Basilicata e della Calabria è Salerno.