Opere pubbliche, a Potenza danneggiate dopo il maltempo

6 dicembre 2013 | 19:49
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Opere pubbliche, a Potenza danneggiate dopo il maltempo

Non è tollerabile che opere pubbliche da poco terminate abbiano già subito danni anche a causa del maltempo. Ne sono due esempi eclatanti la nuova
pavimentazione di Piazza Mario Pagano, nel centro storico della città, e la rotonda che indirizza il traffico allo svincolo tra ospedale San Carlo, Via Di
Giura ed il quartiere di Macchia Romana. E’ urgente e necessaria una verifica di queste due opere pubbliche per porvi rimedio”. Così il consigliere comunale di Potenza Giuseppe Molinari ha acceso i riflettori su due opere pubbliche da poco terminate ma che necessitano già di aggiustamenti.

“La pavimentazione di piazza Mario Pagano -continua- in alcuni punti si è rovinata. Si sono lesionati pezzi estesi di pavimentazione e ciò è inaccettabile alla luce del fatto che i soldi con i quali è stata realizzata sono pubblici e che le lesioni si sono verificate appena ad un anno dalla sua inaugurazione. Molti i cittadini, infatti, che hanno lamentato lo stato in cui si trova la nuova piazza ponendosi domande sulla qualità del materiale utilizzato, sulla qualità dei lavori e sui controlli degli stessi”.

“Altro punto critico all’attenzione dei cittadini che quotidianamente attraversano lo svincolo per arrivare all’Ospedale San Carlo, all’Università degli Studi della Basilicata e a Macchia Romana è la rotonda che smista il passaggio degli autoveicoli. Con le piogge, anche pocho intense, questo tratto di strada -evidenzia Molinari- si è spesso allagato con la presenza di “pozzanghere” pericolose per la sicurezza delle auto. Anche in quest’ultimo caso è necessario verificare la pendenza del collegamento e individuare chi deve realizzare gli interventi necessari a ripristinare una situazione di massima sicurezza. Il tratto di strada in questione è, inoltre, molto trafficato e rappresenta uno dei punti più importanti di accesso all’ateneo ed all’ospedale, oltre che al popoloso quartiere di Macchia Romana”.