Le Cenerentole della politica lucana

30 novembre 2013 | 20:16
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Le Cenerentole della politica lucana

Ora staremo a vedere che cosa accadrà sulle questioni Cenerentola della campagna elettorale appena conclusa. La scuola, per esempio Nessuno le ha dedicato il tempo e le parole necessarie. Tanto meno qualcuno si è “sacrificato” con delle proposte serie e realizzabili. L’infanzia, per esempio. Nessuno ha rivolto alle bambine e ai bambini un pensiero politico, un’ipotesi programmatica. Le persone con disabilità, per esempio. Assenti da tutte le dichiarazioni, persino da quelle demagogiche. I servizi educativi e sociali, i sistemi locali di welfare, per esempio. Nulla, niente. La demagogia elettoralistica ha puntato molto su temi quali l’occupazione, l’ambiente, il petrolio, i giovani, e via cantando. Temi importanti per carità, ma privi di contenuti veri. Questo vuoto è il segnale di una classe politica che non capisce il valore dello sviluppo. Avremo un nuovo Governo che non comprende la carne e le ossa della gente. Avremo un’opposizione che non conosce le sofferenze vere della Basilicata. Nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, bisognerà lottare, aprire vertenze sociali per ottenere attenzione e provvedimenti concreti su tutto quanto è “Cenerentola” della politica. Le bambine e i bambini, gli anziani, i disabili, le famiglie disagiate e disperate. La scuola, lo sport, la musica, la cultura. L’agenda politica sembra sbilanciata, dalla campagna elettorale ad oggi, sugli slogan senza programma, sulle suggestioni senza certezze. Adesso assisteremo alle risse per la composizione della nuova Giunta Regionale, parteciperemo allo spettacolo indecoroso dei partiti e delle liste che rivendicheranno un posto in Giunta a prescindere dalle capacità degli uomini che mettono in campo. Vito Santarsiero, per esempio. Demolitore della Città di Potenza. O Piero Lacorazza, inutile presidente della Provincia di Potenza. O magari Paolo Galante, uomo del sistema, esperto di inciuci, ex scudiero ora vassallo. E perché no, un certo Carmine Castelgrande Miranda, tanto per garantire al vecchio Governatore De Filippo un ettaro di potere nella prossima Giunta. Benvenuto cambiamento. Benvenuta rivoluzione democratica. Intanto vedremo se gli asili nido avranno l’acqua calda, se le scuole avranno le mense, se i servizi educativi e sociali per l’infanzia avranno le risorse. Vedremo se il welfare regionale avrà una vera identità, a parte le chiacchiere.