La sinistra non ha colmato il gap morale della Basilicata
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“C’è un gap morale che la sinistra non ha colmato. Il potere esercitato male produce storture dal punto di vista etico. Il concorso truccato alla Regione è un atto illegale ma anche un’offesa ai centomila disoccupati”. Sono questi i temi trattati dal senatore Tito Di Maggio, candidato alla presidenza della Regione con il centrodestra, nel corso di un comizio a Stigliano, Matera. Di Maggio non risparmia “gli avversari”. Duro l’attacco al Pd e al suo sistema di potere: “Pittella- dice Di Maggio- non rappresenta il nuovo, bensì quasi cinquant’anni di potere della sua famiglia nell’area sud della Basilicata. Non è un liberatore ma un taroccatore. Era fino a qualche giorno fa il vice presidente della Regione portata al fallimento. Pittella appartiene alla casta che ha prodotto rimborsopoli, ne è stato uno degli attori protagonisti”. Materano d’adozione, sul disagio che vive la Collina Materana il candidato presidente per il centrodestra è diretto: “L’isolamento è voluto. Più i lucani sono lontani, poveri e divisi più è facile controllarli. Più la popolazione è anziana, più i giovani se ne vanno, più il Pd è contento. Vogliono una Basilicata chiusa nella morsa della povertà sociale. Hanno elevato l’assistenzialismo a metodo ordinario di vita. Se ne devono vergognare”. Infine, sul concorso annullato alla Regione Basilicata dopo che sono circolate le domande per i candidati, Di Maggio ritiene che si sia toccato il fondo. “Non solo questa specie di concorso farsa è illegale, ma è, ovviamente, profondamente, immorale. Il sistema Basilicata, che obbliga 3000 giovani a lasciare la Basilicata ogni anno o per studio o per lavoro, che ha creato una sacca di disoccupazione e sotto lavoro tragica e patologica, risponde ai problemi con arroganza padronale, con prepotenza e chiedendo sottomissione. Concorsi taroccati, imbrogli colossali. Certo, sarà la magistratura a decidere se il danno per i cittadini ha rilevanza penale. Politicamente chi ha governato va censurato, così come vanno stigmatizzati gli ignobili comportamenti dei loro sottoposti, per quanto è “medioevale” il comportamento nei confronti dei disoccupati e dei precari della nostra comunità regionale”.