La sinistra non ha colmato il gap morale della Basilicata

1 novembre 2013 | 10:01
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La sinistra non ha colmato il gap morale della Basilicata

“C’è un gap morale che la sinistra non ha colmato. Il potere esercitato male produce storture dal punto di vista etico. Il concorso truccato alla Regione è un atto illegale ma anche un’offesa ai centomila disoccupati”. Sono questi i temi trattati dal senatore Tito Di Maggio, candidato alla presidenza della Regione con il centrodestra, nel corso di un comizio a Stigliano, Matera.  Di Maggio non risparmia “gli avversari”. Duro l’attacco al Pd e al suo sistema di potere: “Pittella- dice Di Maggio- non rappresenta il nuovo, bensì quasi cinquant’anni di potere della sua famiglia nell’area sud della Basilicata. Non è un liberatore ma un taroccatore. Era fino a qualche giorno fa il vice presidente della Regione portata al fallimento. Pittella appartiene alla casta che ha prodotto rimborsopoli, ne è stato uno degli attori protagonisti”. Materano d’adozione, sul disagio che vive la Collina Materana il candidato presidente per il centrodestra è diretto: “L’isolamento è voluto. Più i lucani sono lontani, poveri e divisi più è facile controllarli. Più la popolazione è anziana, più i giovani se ne vanno, più il Pd è contento. Vogliono una Basilicata chiusa nella morsa della povertà sociale. Hanno elevato l’assistenzialismo a metodo ordinario di vita. Se ne devono vergognare”. Infine, sul concorso annullato alla Regione Basilicata dopo che sono circolate le domande per i candidati, Di Maggio ritiene che si sia toccato il fondo. “Non solo questa specie di concorso farsa è illegale, ma è, ovviamente, profondamente, immorale. Il sistema Basilicata, che obbliga 3000 giovani a lasciare la Basilicata ogni anno o per studio o per lavoro, che ha creato una sacca di disoccupazione e sotto lavoro tragica e patologica, risponde ai problemi con arroganza padronale, con prepotenza e chiedendo sottomissione. Concorsi taroccati, imbrogli colossali. Certo, sarà la magistratura a decidere se il danno per i cittadini ha rilevanza penale. Politicamente chi ha governato va censurato, così come vanno stigmatizzati gli ignobili  comportamenti dei loro sottoposti, per quanto è “medioevale” il comportamento nei confronti dei disoccupati e dei precari della nostra comunità regionale”.