Continua la spoliazione del territorio lucano

5 novembre 2013 | 18:42
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Continua la spoliazione del territorio lucano

Continua la spoliazione del territorio lucano. Questa volta toccherebbe all’Ufficio regionale scolastico, che potrebbe essere accorpato con quello della vicina Puglia. Una soppressione prevista dal decreto Monti sulla spending review che comporterebbe un’ulteriore perdita di autonomia per la regione Basilicata che si è vista negli anni depredata di importanti presidi istituzionali e amministrativi.

Una decisione che il candidato presidente del centrosinistra, Marcello Pittella, giudica “inammissibile”. “Le ragioni di esclusiva razionalizzazione della spesa non possono scavalcare ragioni  che attengono alla fondamentale programmazione e gestione del complesso mondo della scuola, soprattutto in una regione come la nostra a ridotta densità di popolazione e che per questo necessita con forza di un presidio di raccordo nell’amministrazione della rete scolastica. A ben guardare – ha commentato il candidato governatore – le voci di spesa si moltiplicherebbero, obbligando dirigenti e semplici cittadini ad una mobilità aggiuntiva, e si rinuncerebbe ad una forma di identità regionale di cui, al contrario oggi più che mai, c’è assoluto bisogno. La Basilicata deve infatti assurgere a ruolo primario nella gestione autonoma di servizi essenziali, compresi quelli afferenti ad una delle istituzioni primarie più importanti per la crescita culturale e sociale delle comunità lucane”. “L’efficienza dei servizi scolastici, l’organizzazione delle classi e la formazione degli organici non possono venire penalizzati per scelte legate ai soli numeri della popolazione scolastica regionale. L’isolamento e la depauperazione in cui incapperebbe il nostro territorio – ha concluso Pittella –  assegnerebbero alla Basilicata il ruolo immeritato di figurante”. Il candidato presidente ha pertanto inviato una lettera a tutti i parlamentari lucani per esortarli “ad un impegno deciso e ad un appello corale nei confronti del Ministero dell’istruzione per scongiurare questa soppressione e restituire alla regione protagonismo e autonomia al pari di altre”.