“Artigiani e piccoli imprenditori non reggeranno fisco e burocrazia”

9 novembre 2013 | 11:46
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“Artigiani e piccoli imprenditori non reggeranno fisco e burocrazia”

“I nostri artigiani come i titolari di piccole e medie imprese non reggeranno all’impatto dell’effetto combinato di Imu e nuova Trise, la tassazione sui capannoni ed immobili produttivi che secondo dati diffusi oggi da Confartigianato costerà alle imprese nel 2014 un incremento del 50,4% rispetto al 2011 per quanto riguarda l’Imu, mentre per la Trise il costo a carico degli imprenditori sarà +52,8%, sempre rispetto al 2011”. E’ quanto evidenzia Michele Grieco (IdV) sottolineando che “i nuovi provvedimenti del Governo vanno nella direzione esattamente opposta a quella indicata da IdV con la proposta “Sbloccalavoro” che si può sintetizzare in meno tasse a lavoratori ed imprese, meno burocrazia e più lotta all’evasione fiscale-più legalità.  L’incremento della tassazione derivante da Imu e Trise, finirà per annullare la diminuzione del peso fiscale sul costo del lavoro a carico delle imprese, previsto nella manovra di finanza pubblica con la riduzione dei contributi non previdenziali e le detrazioni Irap per i nuovi assunti. Nel gioco delle tre nuove tasse (Tari, Tasi, Trise) a rimetterci dunque sono, ancora una volta, i piccoli imprenditori. E se non bastasse 30,98 miliardi l’anno rappresenta il costo annuo degli adempimenti amministrativi a carico delle imprese. Un onere enorme, pari a 2 punti di PIL, e che, su ciascuna azienda, pesa per 7.091 euro l’anno. L’insostenibile pesantezza della burocrazia confina l’Italia al 73° posto, tra i 185 Paesi del mondo, nella classifica internazionale sulla facilità di fare impresa. Dunque – continua Grieco – l’economia del nostro Paese non riparte perché questo Governo delle larghe intese non è stato capace di mettere in campo nessuna soluzione. Mi riferisco a quei provvedimenti volti a rilanciare lo sviluppo, a sostenere le piccole e medie imprese e a salvaguardare le fasce sociali più deboli. Più che di legge di stabilità, infatti, è il caso di parlare di legge di immobilità perché, a causa dei veti incrociati, nulla è stato fatto di buono per tentare di risollevare l’economia del nostro Paese”.