“Io sono io e voi non siete un cazzo”. Il caso Di Bello
Il Movimento di Grillo in Basilicata è finito in pasto ai poteri forti. Lo avevo anticipato, alcune settimane fa, sulla mia bacheca fb. Ho posto domande scomode a Grillo, e, nella sua migliore tradizione, l’ho quasi insultato. Quel comico è la voce ventriloqua di qualcun altro. Pezzo di un ingranaggio più complicato delle sue battute banali. Adesso che Giuseppe Di Bello è fuori gioco, con manovre oscure che di democratico hanno nulla, l’altra mossa del comico giullare è imminente. “Per non creare fratture e spaccature nel Movimento lucano, i grillini non parteciperanno alle elezioni regionali in Basilicata”. E’ quello che vogliono certi poteri i quali hanno messo in guardia l’ambiguo genovese dal rischio di fare passi falsi in una regione “delicata” per certi equilibri. Quali equilibri? Quelli tra la politica e le multinazionali, tra L’Eni (lo Stato) e le istituzioni locali. E se così non è, c’è dell’altro, più semplicemente spiegabile senza ricorrere a ragionamenti dietrologici: a Grillo della Basilicata non gliene frega un cazzo. Per due ragioni fondamentali. La prima riguarda “la paura dell’ignoto”. Sia il comico sia il suo mastino Casaleggio, non conoscono questa landa del sud, non hanno in mano le chiavi per interpretarla, la loro cultura nordista e affarista non aggancia la realtà di una Regione complessa. Il rischio che nulla possa essere sotto il loro controllo è alto. Se così è, fa bene chi manda a quel paese l’ambiguo genovese. La seconda è ancora più semplice della prima. Il Movimento parteciperà alle elezioni, con un candidato debolissimo che consente a Grillo di dire che il consenso è suo e solo suo e che “io sono io e voi non siete un cazzo”. Un candidato popolare e forte come Di Bello non poteva digerirlo il genovese finto democratico. Anche se è ormai evidente che il M5S in Basilicata è ridotto al lumicino. Quindi? Torno a dire, chi vuole davvero il cambiamento adesso lasci stare sigle ed egoismi. Si faccia un fronte unico con gli ex grillini i quali, a questo punto, dovrebbero aver imparato la lezione. Si crei un’ampia coalizione di cambiamento nella quale Giuseppe Di Bello trovi lo spazio che altri gli hanno sottratto subdolamente e ingiustamente. In questi giorni, sul versante dei presunti movimenti alternativi al Pd-Pdl, assisto a scaramucce e divisioni su questioni tipo il sesso degli angeli. Qualcuno si assumerà la responsabilità di aver perso un’occasione storica.