Di questa ennesima tragedia qualcuno dovrà rendere conto

9 ottobre 2013 | 19:51
Share0
Di questa ennesima tragedia qualcuno dovrà rendere conto

Ha travolto tutto. E ha confermato l’incapacità di programmare interventi finalizzati a mitigare la forza della natura. Il violento nubifragio che si è abbattuto sulla costa jonica lunedì scorso ha messo in risalto, ancora una volta, il niente fatto dalle istituzioni e dalla politica per mettere in sicurezza l’area jonica. Oggi, come giustamente sottolinea il Comitato Terre Joniche- è il giorno del lutto. Il bilancio in termini di vite umane è insopportabile. Come è insopportabile leggere finte dichiarazioni di cordoglio e solidarietà da parte di chi non ha mosso un dito per mitigare la forza della natura. E dunque infastidisce leggere le dichiarazioni di un assessore regionale il quale assicura che nessuno rimarrà solo. Forse quell’assessore nemmeno si ricorda che poco più di due anni fa, un’altra alluvione distrusse la costa jonica. E provocò gli stessi ingenti danni. Dopo due anni e mezzo restano i “faremo” “avrete” “ricostruirete”. Ma la realtà è un’altra. Noi di Basilicata24 su quei campi distrutti dall’alluvione del marzo 2011 siamo andati più volte in questi due anni. Abbiamo incontrato chi sotto quella pioggia vide svanire il lavoro di una vita. Mimmo è uno di loro. Ritroviamo oggi la sua foto su un giornale che parla di campi devastati dalla furia dell’acqua. Poche settimane fa lo avevamo incontrato a Nova Siri, gli agricoltori del metapontino avevano organizzato un’iniziativa per promuovere i loro prodotti. Ci aveva raccontato che aveva piantato nuovamente i prodotti che l’alluvione del 2011 gli aveva portato via. Avrebbe raccolto già a marzo 2014 se questa nuova ondata di maltempo non gli avesse distrutto tutto un’altra volta. Mimmo non è uno che si piange addosso. In due anni e mezzo di battaglia nel comitato Terre Joniche ha capito bene che “aspettare l’aiuto dall’alto non serve”. Sa che bisogna darsi da fare. E sono sicura che è uno di quelli che non si è mai sentito solo e non si sentirà mai solo. Ma non perchè un qualche assessore che non si è mai ‘sporcato le mani di terra’ gli starà vicino. No. Mimmo sa che potrà contare sulla sua caparbietà e su quella di chi come lui lavora la terra e dalla terra trova sostegno. Mimmo e quelli come lui sanno che per ottenere i risultati bisogna darsi da fare. Lo ha capito sulla sua pelle. Oggi è il giorno del lutto. E va rispettato. Domani, però, qualcuno dovrà rendere conto. Questa ennesima tragedia qualcuno dovrà portarsela sulla coscienza.