“Ci rubi il lavoro”. Lo massacrano di botte

23 ottobre 2013 | 09:26
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“Ci rubi il lavoro”. Lo massacrano di botte

Ucciso a 19 anni perché italiano. E’ successo a Maidstone, capitale del Kent. La vittima, Joele Leotta, di Nibionno, in provincia di Lecco, è stato ucciso domenica sera, massacrato di botte nell’appartamento in cui risiedeva da circa 10 giorni, dopo essersi trasferito per un periodo di studio e lavoro in Gran Bretagna. “Ci rubi il lavoro”, sarebbe stata la frase pronunciata dagli assassini di Joele, otto ragazzi inglesi fra i 21 e i 25 anni. La notizia è stata diffusa da Tgcom24. Joele, insieme a un amico, Alex Galbiati, anche lui del Lecchese, da alcuni giorni si era trasferito nell’appartamento di Maidstone e aveva iniziato a lavorare in un ristorante della zona. Come racconta il quotidiano “Il Giorno”, proprio qui sarebbe iniziata nella serata di domenica la lite che ha avuto il suo epilogo con la spedizione nell’appartamento dei ragazzi: alcuni clienti avrebbero infatti più volte importunato i due ragazzi, accusandoli di aver occupato il letto di un loro connazionale e di rubare il lavoro ai sudditi di Sua Maestà. La discussione sembrava terminata, ma dopo la fine del turno, quando i due lecchesi stavano per andare a letto, nel loro appartamento hanno fatto irruzione gli otto ingelesi e li hanno picchiato a sangue. Joele è morto poco dopo l’arrivo in ospedale, Alex, nonostante le numerose ferite, sarebbe fuori pericolo.
La polizia inglese ha arrestato gli otto presunti colpevoli: sette sono stati fermati subito dopo la spedizione punitiva, mentre stavano per cenare in un ristorante, l’ultimo la notte dopo.