Se gli universitari lucani scelgono di andare a studiare fuori

9 settembre 2013 | 17:01
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Se gli universitari lucani scelgono di andare a studiare fuori

Almalaurea diffonde i dati degli studenti che, nell’anno accademico 2011-12, hanno scelto corsi di laurea lontano da casa. E, manco a dirlo, la Basilicata è la regione in cui si registra il maggior numero di partenze. Il 77,4% di giovani lucani che deve intraprendere un percorso universitario lo fa andandosene fuori dalla regione. Con tutti i sacrifici che ciò può comportare. I dati di Almalaurea ci confermano che l’università della Basilicata non è mai decollata. Degna figlia della legge 219 del 1982, l’Università lucana fu istituita nel 1982. Nacque sulle ‘macerie’ che aveva lasciato il terremoto del novembre 1980. Trasportata dall’onda anomala di soldi che travolse la Basilicata e ne cambiò le sorti per sempre. E non in meglio. Nacque alimentando speranze in chi, con sacrifici enormi, fino ad allora era stato costretto ad andare a studiare in altre regioni. Ma non è servita ai poveri cristi affamati di sapere e voglia di emergere. Tutt’altro. L’università, in Basilicata, è stata la carta che politici rampanti e senza scrupoli si sono giocati per conquistare consenso. Distribuendo cattedre e posti ne hanno deciso già trent’anni fa le sorti. Corsi di laurea aperti e poi chiusi per mancanza di iscritti. Aule semi deserte. Numeri che nemmeno al liceo. Quel 77,4% di matricole lucane che ha scelto di studiare fuori dalla Basilicata è il più grande fallimento che l’intera classe politica, sulla scena negli ultimi 30 anni, potesse annoverare. Errare è umano ma continuare a fare in modo che un così grande numero di giovani lucani vada a studiare altrove è diabolico. Perchè lasciarsi sfuggire le matricole oggi significa lasciar andare gli uomini e le donne di domani.