Piero Lacorazza fa visita all’Arpab ma perde un’occasione

10 settembre 2013 | 18:15
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Piero Lacorazza fa visita all’Arpab ma perde un’occasione

Ieri, il candidato alle primarie del centrosinistra Piero Lacorazza, ha fatto visita all’Arpab (Agenzia Regionale all’Ambiente). Nel comunicato diramato in seguito dal suo staff, i toni appaiono ieratici, vescovili. Ha spronato l’Agenzia alla “valutazione e validazione scientifica dei dati raccolti”. Ha posto una priorità: la “fruibilità delle informazioni per cittadini e imprese”. Una retorica ovvia, di circostanza. Che però elude le tante emergenze ambientali lucane. Tito, Val Basento, Fenice, Pertusillo. Non una parola in merito. Eppure, a proposito di “valutazione e validazione dei dati raccolti”, ci sono analisi che dormono nei cassetti dell’Arpab da almeno un anno. Parliamo dei dati sull’ inquinamento del lago Pertusillo. Dati raccolti grazie ad una collaborazione avviata 2 anni fa tra Arpab e Istituto Superiore di Sanità. La collaborazione fu proficua. Ad aprile dello scorso anno, infatti, nel corso di una conferenza stampa nella sede del Parco della Val d’Agri (Marsiconuovo), i ricercatori dell’Agenzia per l’Ambiente iniziarono ad aprirsi. Parlarono di tracce di idrocarburi sia nelle acque superficiali che nei sedimenti dell’invaso. Indicarono più punti: bosco dell’Aspro, Costa Rinaldi e imbocco del fiume Agri. La notizia destò scalpore perché il Pertusillo, oltre a irrorare di acqua i campi del Metapontino, rifornisce di acqua potabile la vicina Puglia. Durante quell’incontro di Marsiconuovo, inoltre, il direttore dell’Arpab, Raffaele Vita, rinviò ad un appuntamento successivo per una disamina completa dei dati. Ma a distanza di un anno e mezzo di quelle analisi non si sa più nulla. E non si sa neanche se quelle tracce di idrocarburi possano essere collegate alla vicinanza con i pozzi petroliferi e con il Centro Oli dell’Eni. Il tema era ieri, e resta oggi, un tabù. E Lacorazza, originario proprio di quella zona (Montemurro), questi fatti dovrebbe conoscerli. O almeno documentarsi. Se vuole guidare questa Regione deve osare. Deve pretendere dagli Enti preposti risposte che toccano la salute di tutti. E invece ha perso un’occasione. Parlare in astratto di “ambiente” come se fosse un alieno piombato all’improvviso sull’Arpab di Potenza, non gli fa onore. E non fa onore neanche ai lucani. Ma forse gli idrocarburi e il Pertusillo ieri non erano in agenda. Era lì, all’Arpab di Potenza, Lacorazza, perché sono partite le Primarie. Perché le elezioni regionali si avvicinano. Presenzialismo, movimentismo e propaganda prima di tutto. I veleni del Pertusillo possono invece attendere in fondo al lago. Relegati in un cassetto inaccessibile. Apriamo quel cassetto, presidente.