Petrolio, c’è chi capitalizza e chi subisce danni

29 settembre 2013 | 16:26
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Petrolio, c’è chi capitalizza e chi subisce danni

Alla Total è bastato l’annuncio che entrerà in funzione nel primo quadrimestre del 2016 il Centro Oli di Tempa Rossa per far schizzare in Borsa il proprio titolo azionario. Alle comunità del Sauro invece dovrebbero bastare 54 assunzioni. E’ evidente, anche in questo caso, che c’è una forte contraddizione di benefici tra chi capitalizza il nostro petrolio e chi subisce danni all’ambiente, al territorio e alla salute. E’ quanto afferma Filippo Massaro, Csail-Indignati Lucani per il quale l’investimento complessivo di 1,6 miliardi di euro finalizzato a trattare 50 mila barili di petrolio al giorno non può tradursi in un contentino che specie per i nostri giovani laureati e diplomati disoccupati corrisponde a un posto di lavoro ogni 150 che lo cercano mentre alle selezioni hanno partecipato in più di 3 mila. Anche i sindacati che, voglio ricordare, hanno dedicato il Primo Maggio 2013 a Corleto, assumendo un impegno solenne nei confronti dei disoccupati del Sauro – aggiunge – non devono limitarsi all’ennesimo comunicato stampa per rivendicare altra occupazione come le imprese lucane si limitano a mendicare elemosine di subappalti. Prima che la Total si convinca che può perseguire lo stesso disegno dell’Eni in Val d’Agri senza incontrare particolari resistenze è indispensabile – dice Massaro – far sentire sul collo del management della multinazionale francese il fiato della nostra gente. Purtroppo la fine anticipata della legislatura regionale come la crisi profonda della classe dirigente e politica sono diventati, di fatto, alleati della Total che contando su un rapporto privilegiato con il Governo può continuare per la sua strada consapevole di non incontrare particolari resistenze, salvo i soliti movimenti d’opinione.

Per il Csail-Indignati Lucani c’è un solo modo per vigilare su questa fase che precede l’entrata in produttività di Tempa Rossa: sostituirsi all’assenza delle istituzioni e della classe politica, attraverso un Osservatorio di movimenti ed associazioni che raccolgano ogni comunicazione sui programmi petroliferi, ne facciano partecipi i cittadini e tengano sempre viva la mobilitazione popolare. Quando a commento sull’esito dello scontro sulle Primarie ho messo in guardia sul rischio che le lobby pertrolifere possano approfittarne anche perché contano su singoli esponenti politici e partiti intendevo proprio questa situazione da fronteggiare prima che sia troppo tardi. Su Gorgoglione 1 si deve riaccendere l’attenzione popolare per esigere da parte pubblica che l’intero sistema di controlli venga rispettato e Comuni e cittadini ricevano informazioni puntuali specie in materia di assunzioni.