Lucania petrolizzata: altro che cinema dove regna la Total

3 settembre 2013 | 17:14
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Lucania petrolizzata: altro che cinema dove regna la Total
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Lucania petrolizzata: altro che cinema dove regna la Total
Lucania petrolizzata: altro che cinema dove regna la Total

Le buche sul manto stradale sono macroscopiche. Ecco l’area dell’oro nero di domani. Si affaccia sui colli del Sauro. Tra le province di Potenza e Matera. Tra i comuni di Gorgoglione, Corleto e Guardia Perticara. Tra montagne e insenature che hanno qualcosa di afgano. Raggiungere i pozzi di Tempa Rossa (Total) partendo da Pietrapertosa, è un’esperienza che consiglierei a tutti. Una gimcana tra sassi e stradine colabrodo. L’isolamento è totale. Già. Ma la Total avrà studiato bene il territorio quando 20 anni fa ha iniziato a perforare. Lasciando in regalo fanghi tossici nei terreni di tanti piccoli e ignari agricoltori. Sono morte le pecore. E son morti pure gli agricoltori. Eppure oggi come allora sono sempre i francesi i veri padroni incontrastati. Tra le cime del Sauro, infatti, i cantieri per la realizzazione del Centro Oli procedono a tamburo battente. I francesi hanno occupato la viabilità di servizio. Hanno reso impossibile la vita a quelle poche anime che hanno deciso di continuare a vivere qui. Al riparo dalla civiltà. Ma a casa loro. Passare con l’auto tra i pozzi Gorgoglione 2, il Centro Oli e le altre piattaforme, è praticamente impossibile. Chi ha terra, bestiame o attivita qui, è fregato. Deve chiedere il permesso per entrare a casa sua. Gli accessi ai terreni se li deve realizzare a spese proprie. In alcuni casi deve addirittura decidere se cedere spontaneamente la terra, oppure farsela espropriare per 30 centesimi al metro quadro. E’ tutto vero, purtroppo. E domani questi ostinati agricoltori saranno ancora più umiliati di oggi. Dal 2015 si estrarrano 50mila barili di greggio al giorno. La fiammella del Centro Oli, dove avverrà la prima desolforizzazione del petrolio, lancerà verso il cielo gli stessi veleni che emana oggi l’Eni a  Contrada Le vigne (Viggiano). L’acido solfidrico sarà la minaccia e il pane amaro di domani. Pecore e mucche abbasseranno le orecchie. E lo faranno anche cittadini e amministratori. Lo scorso anno ci sono state le prove generali. Quando al pozzo Gorgoglione 2 venne eseguito il testing, cioè una prima prova estrattiva, chi vive là vicino ha avuto solo un primo nauseabondo assaggio di ciò che sarà. Giusto per abituarsi. Perché l’incubo è solo rinviato di un paio di anni. Intanto oggi i cantieri sono aperti. E c’è un’atmosfera surreale. Ormai la terra è strappata per sempre al grano. Alle sementi. Ai pascoli. I nuovi cultori della Lucanità, quelli per cui ogni angolo della Basilicata deve per forza somigliare a un set cinematogafico o a una poesia già letta, è qui che dovrebbero venire a celebrare i loro simposi. In questo non luogo. E’ qui che dovrebbero venire a cantare le gesta di una terra moribonda. Fatta di uomini al servigio. Ricca di ometti a libro paga. Chi pagherà le spese? La Total, ovviamente. Per la verità lo sta già facendo, sponsorizzando di tutto e di più. Persino i laboratori di ‘scienze naturali’ tra i bambini delle scuole elementari di Gorgoglione. Già, perché bisogna educarli da piccoli. Fiaccare sul nascere ogni possibile lumicino di resistenza!