Lavoratori autonomi, esodati senza indennizzo e tutele

11 settembre 2013 | 10:28
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Lavoratori autonomi, esodati senza indennizzo e tutele

All’esercito di “esodati” che sotto i colpi della crisi è destinato ad aumentare (con il decreto Imu il Governo ha allargato la protezione ad altri 6.500 esodati con 583 milioni tra il 2014 e il 2019) si aggiungono anche i lavoratori autonomi senza tutele: sono “gli esodati del commercio” lavoratrici e lavoratori che hanno cessato la propria attività, riconsegnando ogni autorizzazione o licenza alle autorità. Un problema che tocca anche le agenzie di viaggi: diversi titolari, per la nota situazione di difficoltà del turismo, sono stati costretti a chiudere i battenti. Alcuni di loro, compromettendo l’accesso alla pensione a causa delle nuove regole imposte dalla legge: dunque una sorta di ‘esodati del turismo’. E’ quanto segnala la Fipac, federazione di categoria dei pensionati aderenti a Confesercenti. “A queste categorie – spiega la Fipac Confesercenti- fino all’introduzione delle Legge Fornero, spettava un indennizzo destinato alle aziende commerciali in crisi. Il meccanismo era semplice. L’indennizzo veniva erogato per un massimo di tre anni, fino al compimento dell’età per la pensione di vecchiaia: 60 anni per le donne e 65 per i colleghi uomini. Dal 2011, con la Legge 122/10, che ha introdotto le “finestre di scorrimento” (nuove decorrenze), l’indennizzo è stato prorogato per 18 mesi dal compimento dell’età di 60 anni per le donne e di 65 per gli uomini, per sostenere coloro che altrimenti sarebbero rimasti senza pensione né indennizzo e offrire dunque un sostegno economico diverso da quello previdenziale. Dal 2012 – continua la federazione pensionati di Confesercenti – la Legge Fornero ha inasprito i requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia, con il conseguente innalzamento dell’età pensionabile. Stando così le cose il rischio, che tocca principalmente le donne, è che l’accesso alla pensione, dovuto all’innalzamento dell’età, non sarà possibile prima del 2018-2019. Lasciando questa categoria di lavoratori senza alcun sostegno. Chiediamo alle istituzioni di intervenire anche per questa categoria di “esodati” con il sostegno di specifiche disposizioni: deroga ai nuovi requisiti o prolungamento dell’indennizzo – conclude la nota – Il rischio imminente è che migliaia di lavoratrici e lavoratori si ritroveranno senza alcuna tutela economica. Una copertura che potrebbe arrivare dall’apposito fondo istituito presso la Gestione commercianti, finanziato dagli stessi operatori del settore con il versamento di un’aliquota aggiuntiva e che al momento conta un attivo di circa 342 milioni di euro.