L’Arpab e quell’abitudine di “perdersi le carte”

26 settembre 2013 | 17:54
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L’Arpab e quell’abitudine di “perdersi le carte”

Era questo il grido di sgomento che si udiva nelle ovattate stanze dall’Arpab di Potenza dove il direttore generale Raffaele Vita, al quale fa capo il monitoraggio ambientale, dopo aver confermato al giornalista di un quotidiano locale che le acque del Pertusillo risultavano inquinate e descritto il fenomeno con dovizia di particolari, non trovava più i documenti che avrebbe dovuto pubblicare, trasmettere in Regione e  presentarli in apposita conferenza stampa promessa. Ancora oggi quelle analisi non si trovano. Quella degli appuntamenti mancati è una storia vecchia; appena insediato, il dg Vita ha indetto due focus su specifici argomenti, il terzo, quello su Siderpotenza, che sarebbe servito a conoscere lo stato dell’arte sullo stabilimento non si è mai tenuto; è intervenuto in aiuto il Magistrato che ha affidato ad un perito l’incarico di “censire ambientalmente” l’impianto. Il perito è uno di quelli che hanno lavorato alacremente sull’Ilva di Taranto. L’arroganza di Sigillito ed i suoi giochi delle tre carte che portavano per definizione al “tuttapposto” non c’è più, è rimasta solo una gran confusione, a voler essere magnanimi. Giorni addietro un gruppo di ricercatori denunciò che la sorgente di Costa Molina 2 risultava contaminata, Eni ha fatto le sue controdeduzioni affermando altro, la professoressa Colella ha rifatto altre analisi ma in tutto questo l’Arpab che aveva ricevuto incarico dalla Regione di effettuare le verifiche dovute e di farle tempestivamente che fine ha fatto? ha perso anche questi importanti documenti ? è passato quasi un mese del conferimento dell’incarico e non è accaduto nulla.

Pio Abiusi