Il Pd è in campo, ma chi è lo sfidante?

6 settembre 2013 | 13:41
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Il Pd è in campo, ma chi è lo sfidante?

A due mesi dal voto per le Regionali, il quadro politico lucano offre una visione di prospettiva a dir poco deprimente. Uno spettacolo davanti al quale anche il cittadino-elettore più irreprensibile rischia di sprofondare nella sedia. Da un lato dello scacchiere, infatti, il centro- sinistra, se non altro un primo problema lo ha risolto. Il duello alle Primarie tra Lacorazza-Pittella, dagli esiti più o meno scontati, non farà vittime. Alla fine si troverà il ticket che metterà tutti d’accordo. Poche regole di convenienza e spartizione e anche i residui mal di pancia passeranno in un baleno. Dalla partita potrebbero rimanere fuori Sel, Rifondazione e Verdi. Ma il problema sarebbe il loro. Non certo del Partito-maggioranza-Regione. Ciò che invece sorprende è l’incapacità delle alternative a dettarsi delle regole. A far tesoro del conflitto aperto dentro il Pd. I maggiorenti del Popolo della Libertà (Latronico e Viceconte) sembrano più distratti dai referendum con i quali  restituire una verginità al loro capo (Berlusconi) che dalle Regionali alle porte. Taddei? Napoli? O l’attuale presidente della Provincia di Matera Stella? Il tema non è ancora salito agli onori delle cronache e degli incontri pubblici. La sensazione è che si stia aspettando il 22 settembre, cioè l’esito delle Primarie del Pd per poi, chissà, decidere. Come dire: perché affannarsi tanto visto che la sconfitta è certa? Il ‘cartello’ di centrodestra, ‘Un’Altra Basilicata’, invece, composto da FdI, Fli, Io amo l’Italia, Fare per frermare il declino, Mpa e chi più ne ha più ne metta, sembra più che altro una giostrina di fine estate senza però giostraio a bordo. Chi è il leader? Quali i programmi, le intese programmatiche, a parte “mandare a casa il blocco di potere che comanda da 20 anni in Basilicata”? Non si capisce. Sul ‘Centro’ sorvoliamo del tutto altrimenti l’afasia diventa totale. Nebbia fitta. Spostiamoci invece sulle alternative ‘liquide’. Ecco il Movimento 5 stelle. La strigliata sulle regole e i candidati fatta da Grillo con un post appena due giorni fa, sembra aver congelato qualsiasi capacità ‘politica’ di fare sintesi. Almeno in tempi brevissimi. Ci sono almeno due gruppi in lotta. Tant’è. E qualche giorno fa, proprio un altro movimento, ‘Primavera Lucana’, ha chiesto un incontro proprio ai 5 stelle, per tentare un possibile apparentamento. Una corrispondenza di amorosi sensi. Difficile ma non impossibile da realizzare. Si vedrà. Anche se, il buongiorno, di solito, si vede dal mattino. Lasciando poi da parte il movimento del redivivo Perri (direttore in carica dell’Apt) e le tante altre sigle e siglette che a breve si affacceranno sulla scena, un fatto è certo. Proprio non si capisce, numeri alla mano, chi possa recitare la parte del competitor. Da una parte c’è il Partito-Regione (il Tyson dei tempi migliori) che tra non molto mostrerà i muscoli. Ok: ma chi sarà lo sfidante dalla ‘silouette credibile’ che salirà sul ring?