Ferrandina, la città dei dossi irregolari

20 settembre 2013 | 20:09
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Ferrandina, la città dei dossi irregolari

“Welcome to Dossiland” potrebbe essere la didascalia da aggiungere nei cartelli stradali posti agli ingressi viari di Ferrandina. Ferrandina è diventata una vera e propria montagna russa. Entri gratis e paghi dal meccanico dopo qualche mese il prezzo. Un continuo saliscendi tra dossi in cemento, troppo alti e poco larghi, non segnalati, difficili da vedere il giorno, impossibile la notte, distanziati di pochi metri e presenti nelle vie principali e non. Le strade della città aragonese sono state letteralmente ricoperte di dossi stradali. Sono stati installati più di venti dossi che si aggiungono a quelli già presenti. Numero non definibile in quanto destinato a crescere in questi giorni. Ma qual è la necessità di tutti questi dossi? Riempire le infinite buche e i fossi delle strade ferrandinesi? Limitare la velocità di alcune moto e auto particolarmente veloci? Ma a questo scopo ci sono i vigili, la polizia stradale e i carabinieri! Neanche se Ferrandina fosse una città in stile “Fast and Furious”. Senza considerare il fatto che, da un bel po’ di tempo, l’uso del “dosso” è diventato obsoleto? Da anni, si utilizzano i sistemi luminosi di indicazione di velocità nei punti più pericolosi dei paesi e delle città, multando così chi supera il limite consentito. Tu amministrazione risparmi economicamente, guadagni dalle multe, fai rispettare i limiti, non danneggi auto e moto e soprattutto non fai arrabbiare il guidatore. Chiudiamo un occhio sul costo dei dossi e su altro (!), ammettiamo il fatto che l’amministrazione è feticista delle antichità e voglia utilizzare i dissuasori e tappezzare il paesea mo’ di opera d’arte,lo faccia ma utilizzi almeno dossi regolari e non ne installi in quantità industriale! Oltre il danno la beffa per gli onesti cittadini ferrandinesi! Antonio Giura, attivista del M5S, vigilissimo su tutto ciò che avviene nel suo comune, si è preso la briga di sfogliare il codice della strada, di analizzare la dimensione e il tipo di dossi installati e si è informato sulla legislazione in merito. –Il Regolamento di Attuazione del Codice della Strada (DPR 495/1992, come modificato dal DPR 610/96) all’Art. 179 al comma 5 (Art. 42 Cod. Str.) descrive i rallentatori di velocità. I dossi non possono essere installati su itinerari preferenziali normalmente impiegati dai veicoli per servizi di pronto soccorso. Quindi, i dossi su Viale Mazzini, Via Lanzillotti, Via Circonvallazione e Via Giovanni Falcone non possono assolutamente stare! -Afferma Giura.- La seconda irregolarità riguarda la mancanza di segnalazione stradale e di indicatori luminosi,quindi non si rispetta il comma 7. Invece per quanto riguarda le dimensioni, solo due dossi sono regolari, in quanto il comma 6B recita che per limiti di velocità pari o inferiori a 30 km/h, i dossi devono essere larghi non meno di 120 cm e alti non più di 7 cm. L’ordinanza sindacale n.°28 del 29-05-2013 fissa il limite di velocità in 30 km/h. Ma le irregolarità non finiscono qui- continua Antonio Giura- Alcuni di questi dossi sono in cemento armato e nessuno è visibile di giorno e di notte. Inoltre, il comma 6 afferma che i tipi A) e B) devono essere realizzati in elementi modulati in gomma o materiale plastico e che devono essere visibili di giorno e di notte- Una sfilza di irregolarità insomma. Per fortuna, per adesso, non è successo nessun incidente stradale, ma il rischio che avvenga è elevatissimo! Quante biciclette e motorini, con alla guida bimbi e adolescenti, percorrono le strade ferrandinesi? Tantissimi. Quante macchine hanno le coppette dei freni, gli ammortizzatori e altri componenti rovinati da alcuni mesi di sali e scendi sui dossi? Chi pagherà i meccanici? gli automobilisti o l’amministrazione D’Amelio? Possibile che l’Anas, la polizia stradale, i carabinieri e chi di competenza non intervenga e permetta tutto ciò? Possibile che Ferrandina sia diventata terra di conquista e di abbandono, dove  l’amministrazione si occupa di installare una moltitudine di dossi irregolari, invece di occuparsi dei mille problemi che affliggono la comunità? Possibile, inoltre, che D’Amelio e i suoi siano troppo impegnati a scegliere su quale “cavallo” politico regionale puntare in vista delle prossime elezioni regionali? Possibile che la maggioranza sia occupata solamente a rinnovare i rapporti vassalli-valvassori nel feudo di Basilicata? Sì, tutto ciò è possibile.  (Antonio Pecci- Ferrandina)