Atmosfere etniche al Negro festival

3 settembre 2013 | 10:35
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Atmosfere etniche al Negro festival

Compie diciotto anni il festival di musica e cultura etnica “Negro”, in programma a Pertosa, in provincia di Salerno, dal 5 al 7 settembre, nelle Grotte dell’Angelo e che dedica l’edizione 2013 al tema “Bande, banditi, sbandati”: anche quest’anno due i palchi allestiti nel salernitano, di cui uno principale – su cui saliranno tra gli altri Roy Paci, la Banda Osiris e il “banditismo artistico” della Boban i Marko Markovic Orkestar – e uno all’interno delle grotte, con l’acustica inimitabile delle stalattiti, dove gli artisti presenteranno progetti speciali e sonorità sperimentali. La manifestazione, con la direzione artistica di Dario Zigiotto, è organizzata dal Comune di Pertosa, e sostenuta dalla Regione Campania. Saranno proprio le bande ad aprire il concerto del palco principale ogni sera: il Complesso Bandistico Città di Sassano (5 settembre), il Gran Concerto Bandistico Citta’ Vallo Di Diano (6 settembre) e la Banda De “La Murga – Los Espantapajaros” di Battipaglia (7 settembre). A seguire, sbandati e banditi si alterneranno sul main stage.
Si inizia il 5 settembre con i repertori cilentano e dell’area vesuviana dei Terraemares (giovani musicisti che tengono viva la tradizione coinvolgendo il pubblico “live” dei loro concert anche con animazioni di danza tradizionale) e con il “banditismo artistico” della Boban I Marko Markovic Orkestar, tredici musicisti che, dalla Serbia si portano dietro il loro bagaglio musicale, geneticamente e orgogliosamente “rom”. Il 6 settembre è invece la volta di una palese provocazione artistica: l’accostare sul grande palco la Microband – il duo di musicisti classici, vocati alla comicità attraverso violini suonati con archetti invisibili, chitarre che si trasformano, flauti che compaiono dal nulla, in un diluvio di note, gags e altre incredibili invenzioni – e la Fanfara Di Tirana al loro incontro con i Transglobal Underground. Infine, nella serata di chiusura di sabato 7 settembre, il pubblico potrà ammirare tutte le sfaccettature dell’edizione 2013 con il lavoro musicale della Banda Osiris, quattro virtuosi di ottoni col “botto”, abbigliati da musicisti classici in frac, che giocano a smontare e rimontare brani del repertorio classico, accostandoli ai grandi brani, rock e cantautorali, attraverso incursioni da grande teatro comico e, anche acrobaticamente, circense. Ma il coraggio del diciottenne festival si evidenzia soprattutto con il coraggio del grande Roy Paci che presenta “Corleone”, il suo nuovo e più contemporaneo progetto musicale, che lo porta a mettere il suo virtuoso flicorno, sostenuto da una masnada di compari (sbandati), al servizio di un percorso progettuale che, richiamandosi anche alle marce funebri della sua giovanile formazione bandistica catanese, supera le definizione di genere, avvicinandosi al neologismo “no jazz”, per percorre più semplicemente – e coraggiosamente – gli impervi sentieri della musica sperimentale. La conclusione è affidata alla romana Med Free Orkestra. Ogni serata si concluderà con una dj set, ma è “Antrosuono” – lo spazio musicale delle ore 20, nell’antro delle grotte – il momento più affascinante dell’intera rassegna. Giovedì5 Settembre sarà Finaz (uno dei fondatori della Bandabardò) a esporsi per primo, col suo nuovo progetto musicale “Guitar Solo” in cui l’elettronica svolge una funzione di supporto che gli consente di suonare come una “mono-banda”, intorno alla sonorità più tradizionale del nostro ancestro musicale, la chitarra. Venerdì 6 la regolarità dell’esecuzione musicale verrà messa in discussione, sia nella dimensione espressiva del teatro popolare che dell’esecuzione musicale, da I Posteggiatori Tristi, un quartetto che rappresenta la triste devianza che la canzone popolare può assumere se lasciata nella cultura solitaria e depressa (e perciò fortemente “triste”) della “posteggia”, assumendo la definizione di “Canzone Napoletana Riveduta e Scorretta”, collocata tra le “macchiette” comiche e le “canzoni di giacca” drammatiche della tradizione partenopea. Sabato 7 invece, la forma canzone più classica che propone Elsa Martin, accompagnata dal chitarrista Marco Bianchi, darà più eleganza allo sbandamento artistico, grazie ai testi poetici e raffinati che si misureranno con la lingua friulana e le coraggiose escursioni tra atmosfere jazz e tradizione. Di rilievo anche il programma organizzato dalla Fondazione Mida nell’area delle Grotte, come naturale completamento “a un festival nato e cresciuto per valorizzare questo straordinario dono della natura, e il nostro intero territorio”, ha detto il presidente della Fondazione Mida, Francescantonio D’Orila. È prevista la mostra “1933-2013: 80 voglia di grotte”, sulla rivista realizzata nel ’33 da un gruppo di viaggiatori che visitarono le grotte e la Certosa di Padula. L’8 settembre il teatro etico di Luca Pagliari farà tappa nell’antro e a raccontare questo incontro sarà Dario Vassallo, fratello di Angelo, il sindaco pescatore di Pollica (Salerno), che racconterà la storia dell’amministratore ucciso “con uno spettacolo che non concede nulla alla retorica”. La Fondazione Mida supporta anche la campagna di crowfounding per il sostegno a una campagna di ricerca sull’emigrazione meridionale in Argentina e Uruguay, e detiene la presidenza dell’Agti (Associazione grotte turistiche italiane) per la valorizzazione di questi straordinari siti. A Corollario del Negro, stand per le degustazione dei prodotti tipici della zona, a partire dal Carciofo Bianco di Pertosa, e attività di Rafting, Speleorafting ed escursioni.