Quando la prevenzione è solo marketing

8 agosto 2013 | 16:47
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Quando la prevenzione è solo marketing

“Torni per un controllo a luglio 2014”. E’ quanto si sono sentite dire due signore che si sono sottoposte a visita endocrinologica all’ospedale San Carlo. Peccato che fino a luglio 2015 non c’è posto

Giuseppina e Giovanna hanno problemi tiroidei: la prima ha tre noduli, per la seconda c’è una parte di tiroide (l’altra è stata asportata per un nodulo maligno) da tenere sotto osservazione. Ecco perchè il medico che le ha visitate, all’ospedale San Carlo a fine luglio, ha prescritto loro di ritornare fra un anno. Fin qui tutto nella norma. Le cose cominciano a essere poco normali dopo che entrambe hanno tentato di fare la prenotazione per quel controllo chiamando al Cup. Tentativo andato a vuoto. Le liste, per i controlli in endocrinologia, sono piene. “La prima data utile è luglio 2015”. Di fronte allo “smarrimento” delle due donne le operatrici “sbottano”. “Come è possibile che vi hanno detto di tornare fra un anno se loro hanno tutta la programmazione e sanno che le liste sono piene. Non siete le prime a cui abbiamo dovuto dire che prima di luglio 2015 non si può fare nessun controllo”.

Storie di ordinaria sanità. Poi però vedi le martellanti campagne per la prevenzione e ti senti quasi preso in giro. Ma forse quello è davvero solo marketing. La salute è un’altra cosa. Quello che infatti le due signore si chiedono è quanta attenzione abbia prestato loro quel medico che le ha visitate. Che, come risulta dalla prescrizione, è un dirigente medico della Unità Operativa di Endocrinologia. “E si, perchè se è stato così “leggero” nel richiedere un controllo per il 2014, pur sapendo che prima del 2015 non c’era possibilità di farlo, non siamo poi così tranquille. L’impressione è che siamo semplici numeri non persone”. “Noi il controllo lo faremo, è ovvio, ma ci toccherà andare da uno specialista privato. Così almeno siamo sicure”.

Forse qualcuno dovrebbe trovare il coraggio di spiegare a Giovanna e Giuseppina come mai la mano destra non sa quel che fa la sinistra. Probabilmente le richieste di controllo per pazienti affetti da patologie tiroidee al San Carlo di Potenza sono così tante che i tempi per potervi accedere diventano da calende greche, ma che un dirigente medico non sappia quanto lunghe siano quelle liste lascia perplessi. C’è in gioco la salute di chi si affida ad una struttura sanitaria che, tra l’altro, non perde occasione per far sapere al mondo quanta eccellenza vi sia al suo interno. E poichè dobbiamo pensare che non di solo marketing viva la sanità lucana auspichiamo che una spiegazione a tutto ciò deve pur esserci.