“Non si fa nulla per consentire ristoro ai cuccioli”

9 agosto 2013 | 11:04
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“Non si fa nulla per consentire ristoro ai cuccioli”

Milena Emilia Calabrò della costituente cittadina Fratellid’Italia Rionero interviene sul fenomeno randagismo, una vera e propria “piaga” per il centro del Vulture e propone alcune soluzioni. “Nonostante e poco o nulla si riesce a fare per consentire ai cuccioli di trovare ristoro in questa calda estate lucana – spiega – non si deve sottacere che le precarie situazioni in cui i cani si trovano possono essere fonte di problemi per la salute e l’ordine pubblico. L’amministrazione, pur essendone responsabile, si giustifica evidenziando che il canile comunale é pieno e non ci sono fondi per chiedere aiuto alle strutture dei comuni limitrofi. È da dire che in molti casi, – continua – sono i cani di proprietà che alimentano il fenomeno randagismo in quanto essi sono abbandonati dai loro padroni. Una campagna gratuita di applicazione di ‘Microchip’,  – propone la Calabrò -potrebbe già da sè alleviare il problema perché se un cane è provvisto di microchip si risalirà facilmente al proprietario. Per quel che riguarda i cani presenti sul territorio si potrebbero pensare, come già avviene altrove, alla istituzione dei così detti cani di quartiere,  affidati sotto la custodia di un tutore volontario responsabile che deve sfamarlo, nonché a una campagna di sterilizzazione. Si potrebbe, infine, creare una bacheca – conclude – per le adozioni dei cani ospitati nel canile per consentirne l’adozione. Applicando i pochi e semplici suggerimenti di cui sopra, con costi contenuti si potrebbero avere risultati interessanti, almeno, per l’attenuazione del fenomeno.”