Le Madonne di Dimatteo presto in esposizione a Bari

30 agosto 2013 | 10:21
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Le Madonne di Dimatteo presto in esposizione a Bari
Le Madonne di Dimatteo presto in esposizione a Bari
Le Madonne di Dimatteo presto in esposizione a Bari
Le Madonne di Dimatteo presto in esposizione a Bari
Le Madonne di Dimatteo presto in esposizione a Bari

Tra spiritualità e femminilità. Adornate di ghirlande, collane e crocifissi. Copricapi e coroncine tra i capelli. Fiori e dettagli decorativi negli abiti accuratamente definiti. Lineamenti del volto enfatizzati, soprattutto nei contorni delle labbra come aiutati dalla magia del trucco capace di esaltarne la femminilità e la bellezza. Le tonalità cromatiche sono, ancora una volta, le sue più amate: quelle del blu inteso, del celeste-meraviglia quasi cielo, del viola. Le Madonne di Gaetano Dimatteo sono per lui “al di là del sacro e al di là dell’umano”: rivelatrici di una “donna che è più della donna”, evocatrice di un’ampia tavolozza di emozioni, sentimenti, fragilità, rinnovata energia. Riconducono alla figura di una donna elegante, in cui la femminilità esaltata predomina sulla santità. Immerse in splendidi giardini di cui amano prendersi cura; in atmosfere vagamente chagalliane rivelatrici dell’intimo rapporto dell’artista con la dimensione divina. Testimonianza che c’è ancora spazio nella produzione artistica di Dimatteo per la sperimentazione e la curiosità di attraversare e approfondire nuovi orizzonti tematici: per l’influsso degli accadimenti della vita o per una nuova idea o progetto artistico che si impone all’attenzione dell’artista.

In mostra fino al 1 settembre. Inaugurata lo scorso 25 agosto e visitabile per una settimana nella galleria al primo piano della sua privata abitazione, in via Siris 112 a Nova Siri, la mostra si compone di una decina di tele realizzate in tecnica mista (tempere, crete, matite ad olio, terre cotte), di medie e grandi dimensioni, ispirate alle Madonne marmoree dello scultore quattrocentesco Luca della Robbia. Tutte ancora senza nome, ma che Dimatteo vorrebbe dedicare alla cittadina jonica che una ‘sua’ Madonna non ce l’ha. Una produzione che per l’artista intende chiudere il suo più recente ciclo ispirato al tema del sacro che Dimatteo, pur non essendo mai stato un cattolico osservante, aveva già incrociato negli anni della gioventù (quando nel ‘77 dipinge un Cristo dedicato a don Michelangelo Cirigliano) e che, più di recente, aveva avviato (con una particolare attenzione rivolta a Sant’Antonio) certamente sulla spinta di quel Parkinson che, dagli ultimi anni, quotidianamente lo mette a dura prova nel corpo. Auspicando di far giungere questa mostra anche alla Presidenza della Regione Sicilia, Dimatteo è intanto lieto di affermare che le opere saranno presto in esposizione a Bari.

Tra devozione e ricordi. “Le ho dipinte veramente con il cuore, per giorni e giorni – racconta a margine del vernissage – avvicinandomi alla tela non tanto per un’ispirazione particolare che è sopraggiunta: all’improvvisa ispirazione dell’artista io non ho mai creduto” ammette. Piuttosto riconosce: “animato da un sincero buon sentimento avendo l’idea progettuale o meglio l’impegno artistico ben chiaro in mente. E questa è stata quasi una missione per me”. Il più recente approdo artistico del maestro novasirese – pittore, costumista e scenografo anche per sceneggiati Rai e vari teatri italiani – rappresenta l’ultimo tassello della sua ricerca pittorica che, dal ‘71 ad oggi, si lascia sospingere ancora con entusiasmo attraverso nuovi territori e tematiche. A venirgli in mente, nel dipingere le sue Madonne, dai volti serafici, assorti, compassati, l’immagine di una donna in particolare, tra le tante icone del cinema italiano incontrate nella sua vita, negli anni delle intense frequentazioni degli ambienti romani della cultura e dello spettacolo: preoccupato per le sue condizioni di salute il pensiero dell’artista lucano è andato a Monica Vitti, incontrata nel ‘75 per il film “Qui comincia l’avventura” di Carlo Di Palma e girato tra Puglia e Basilicata, Dimatteo racconta che l’attrice gli era entrata “nel cervello con grande forza”. Oggi la ricorda “con sincero affetto nutrendo una commossa nostalgia per il mondo favoloso di quegli anni”.