La Giovane Italia sosterrà i quesiti dei Radicali

7 agosto 2013 | 13:37
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La Giovane Italia sosterrà i quesiti dei Radicali

Il tavolo referendario dei Radicali  sabato 10 agosto farà tappa a Picerno. A scendere in piazza anche il coordinamento regionale lucano della Giovane Italia, che nei giorni scorsi ha espresso il suo sostegno ai quesiti referendari sulla giustizia giusta. In piazza del Plebiscito a partire dalle 10 e con la presenza Rita Bernardini sarà possibile sottoscrivere con il consigliere Francesco Nicola Riviello i 12 quesiti per nuovi diritti umani e la giustizia giusta. Dalla responsabilità civile dei magistrati all’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, dalla separazione delle carriere alla legge sulle droghe, dall’abuso della custodia cautelare alla questione del divorzio breve. “Nel ricordare la nostra proposta referendaria, – afferma Maurizio Bolognetti, segretario Radicali Lucani – in parte fatta propria dagli amici della Giovane Italia, mi dico certo che con Francesco Riviello e gli altri riusciremo a convenire su un punto: l’Italia è uno Stato canaglia che viola da troppo tempo la sua propria legalità. L’amministrazione della giustizia in questo nostro paese produce drammi e spezza vite. L’amministrazione della giustizia – prosegue – e il suo putrido percolato carcerario sono un insulto al paese che ha dato i natali a Cesare Beccaria e che si dice sia stato la culla del diritto. Ecco, nell’augurarmi che in tanti a Picerno – continua Bolognetti –  decidano di sottoscrivere il pacchetto referendario spero quanto prima di poter discutere della necessità di un provvedimento di amnistia, indispensabile per interrompere la flagranza di reato in atto contro i diritti umani e la Costituzione. Nell’Italia della non ragionevole durata dei processi, – dichiara – di una giustizia civile che definire lumaca è puro eufemismo, delle carceri luogo di tortura senza torturatori, dell’amnistia di fatto chiamata prescrizione, occorre avere il coraggio e la forza di proporre soluzioni apparentemente impopolari. Oggi, come ci ha ricordato – conclude Bolognetti – di recente Marco Pannella, 15 milioni di famiglie, vittime e imputati, ‘patiscono per il malfunzionamento della giustizia’.”