Fondi comunitari, spendere bene e velocemente

27 agosto 2013 | 19:13
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Fondi comunitari, spendere bene e velocemente

“L’istituzione dell’Agenzia voluta dal Governo per aiutare le Regioni a spendere i fondi comunitari riaccende il dibattito su due aspetti che SEL ha evidenziato dall’inizio della legislatura e che non sarà certamente la nuova struttura nazionale a risolvere: spendere velocemente e spendere bene”. Lo afferma il capogruppo SEL in Consiglio Regionale Giannino Romaniello sottolineando “l’esigenza che alla ripresa politica, pur nella fase che attraversano Consiglio e Commissioni, è indispensabile procedere ad un monitoraggio rigoroso e trasparente dello stato di attuazione dei programmi comunitari relativi al sessennio 2007-2013, e quindi a tutte le azioni messe in campo dalla Giunta e dai singoli Assessori, perché la responsabilità di completare l’ordinaria amministrazione è quasi interamente concentrata nella realizzazione dell’ultima annualità di questi programmi evitando il rischio disimpegno al 31 dicembre prossimo.  Il Premier Letta – aggiunge – non può certamente lavarsi le mani lanciando l’allarme sulla “impossibilità” dichiarata di spendere anche nei prossimi sette anni tutte le risorse assegnate da Bruxelles. Non si può dimenticare che ci sono due Europe, una ha il volto del commissario Hahn che incentiva la politica di coesione e la spesa dei fondi strutturali e una seconda che ci blocca con le regole del patto di stabilità e ci punisce per aver fatto spesa. Non si tratta di una disquisizione tecnica, ma di una battaglia che ha a che fare con il compito centrale dell’amministrazione pubblica oltre che con una visione politica dell’Europa che invece di occuparsi dei bisogni veri dei cittadini europei subisce l’influenza della finanza”. “Quanto ai meccanismi di spesa, essi – dice Romaniello – sono ancora ferraginosi e non avvengono secondo una costante e ordinata cadenza mensile. Al contrario la spesa si concentra, per una lunga serie di motivi, negli ultimi mesi dell’anno. Inserire un target a fine maggio (e intimarlo alla Regione a fine gennaio) rappresenta un problema gravissimo. Inoltre, in attesa di scongiurare un altro pericolo che è quello di esautorare le Regioni dalla cosiddetta “regia nazionale” che secondo le intenzioni del Ministro Trigilia dovrebbe selezionare gli obiettivi e soprattutto le strategie, sulla qualità della spesa insiste il gruppo SEL che ha attuato numerose iniziative. Vorrei ricordare lo studio di monitoraggio e valutazione sullo stato di attuazione degli Avvisi Pubblici regionali “Dentro l’impresa” e “Un ponte per l’occupazione” con il risultato che le spese ingenti nel corso di tanti anni di fondi comunitari destinati alla formazione professionale non solo non sono soggette ad un monitoraggio specie in relazione ai risultati occupazionali raggiunti ma rilevano una discrasia sempre più intollerabile rispetto alle esigenze del sistema produttivo che in una fase di crisi acuta ha necessità di innovazione, diversificazione e di risorse umane qualificate. Proprio i risultati dello studio – conclude Romaniello – hanno evidenziato ancora una volta come le politiche formative non siano in grado di sapersi raccordare con le politiche di sviluppo locale e con i bisogni di crescita professionale dei giovani laureati e diplomati lucani”.