Carlo Petrini a Tito per ricevere cittadinanza onoraria

Un’occasione importante per la Basilicata ed un messaggio incoraggiante per ripartire dalle nostre tradizioni e dalle nostre ricchezze naturali, in questo periodo di crisi e per il rilancio dei nostri settori produttivi. L’elogio della lentezza declinato ai tempi moderni, con un esempio da seguire per affrontarne la durezza: Carlo Petrini. Per il sindaco di Tito Pasquale Scavone, la cittadinanza onoraria al fondatore di Slow Food, che sarà al Cecilia di Tito martedì 6 agosto, a partire dalle 18, è “un motivo di orgoglio e un importante momento di riflessione sul presente e il futuro della comunità locale.” Acquisisce quindi un grande valore la presenza di Petrini in Basilicata, terra che, per tradizione e identità, molto si avvicina ai valori e alla mission stessa di “Slow Food”, una rivoluzione gastronomica lunga 25 anni. La nascita e la diffusione del movimento, proprio attraverso la biografia del suo fondatore e leader carismatico, verrà in seguito raccontata dal film “Slow Food Story”che aprirà la rassegna Cinemadivino in Basilicata, rassegna patrocinata da Slow Food Italia. Vino e cinema come elementi portanti di una nuova stagione lucana, una rinascita che può puntare su un binomio dal potenziale importante e certamente virtuoso. Basilicata terra di Aglianico e di cinema, non solo un efficace slogan ma una rotta nuova e precisa che parte dal Cecilia di Tito. Perché, per dirla con le parole di Petrini, il “turismo del futuro parte dai cittadini residenti, dalla loro qualità della vita, dalla capacità di essere felici, dalla loro cura verso la terra che abitano”, elementi che raccontano la Basilicata ed il suo tratto identitario più autentico.