Napoli, Pdl: “Non è tempo di suggestioni”

8 luglio 2013 | 16:18
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Napoli, Pdl: “Non è tempo di suggestioni”

“La politica, specie in questa fase di profonda crisi di credibilità, non può essere affidata a suggestioni, alchimie, tentativi improvvisati o cartelli di uomini di buona volontà. L’alternativa ad un metodo di governo, quello del centrosinistra che in Regione dura da sempre, è fatta innanzitutto di un programma realmente alternativo e credibile e, contemporaneamente, di esponenti in grado di rappresentarlo, interpretarlo e gestirlo”. E’ il pensiero del capogruppo Pdl in consiglio regionale Michele Napoli per il quale “ogni ipotesi di dar vita ad un nuovo soggetto politico in nome dell’autonomia regionalenon può che risultare fantasiosa e perciò improponibile.  Proprio – aggiunge – come strumentali esperimenti di imprenditori, esponenti del mondo della cultura e manager, i quali possono sicuramente dare il proprio contributo alla politica e al processo di cambiamento a patto che non si trasformino in cartello elettorale, senza un progetto chiaro e col solo obiettivo di raccattare voti e puntare su qualche poltrona assessorile.  E’ ovvio – dice Napoli – che chi intende partecipare alla competizione elettorale di metà novembre deve metterci la faccia e chiedere i consensi anche perché il tempo dei tecnici esperti nei termini ai quali ci ha abituato il Presidente De Filippo, primo fra tutti quello della cooptazione nella politica e nelle istituzioni, è definitivamente scaduto. L’esperienza fallimentare – prosegue – di manager-assessori che non ha dato nessuno dei risultati annunciati, al punto tale da non essere riusciti nemmeno a liberarci della cattiva burocrazia, non merita di essere riproposta. Per il capogruppo in consiglio regionale esiste “un altro rischio” quello legato  “all’unità della nostra comunità regionale è in pericolo e per questo bisogna lavorare per superare provincialismi e campanilismi e che possono compromettere seriamente la tenuta demografica e civile e quindi il futuro della regione. Penso all’annunciata lista espressione solo di Matera e del materano e alle spinte per fare in proprio  che vengono da alcuni sindaci della provincia di Potenza. Un rischio che può essere superato – conclude – solo attraverso un programma che guardi a tutti i territori, nella loro specificità, intorno ad un’idea unica di sviluppo, di occupazione e di benessere sociale.”