Le “Grandi mostre nei sassi” si sono fermate

12 luglio 2013 | 17:40
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Le “Grandi mostre nei sassi” si sono fermate

Il circolo culturale “La Scaletta” di Matera denuncia la scarsa sensibilità e le assicurazioni “astratte” su quella che per 26 anni è stata una delle più importanti esperienze italiane: le mostre nei sassi.  “Di solito, alla fine di giugno, – si legge in una nota – il “Sasso Barisano” di Matera si animava di un insolito movimento di camion, autogru, scale, operai e mezzi vari che, coordinati da un folto gruppo di volontari, contribuiva alla nascita della più straordinaria fusione di sculture di arte contemporanea con gli scavi scultorei  degli antichi ambienti del complesso rupestre  della Madonna delle Virtù e di San Nicola dei Greci. A dare  forza alla iniziativa delle ‘Grandi mostre nei sassi’,  organizzate dal circolo “La Scaletta”, un grande numero di artisti, storici e critici d’arte, direttori di musei, giornalisti, collezionisti, studiosi e appassionati provenienti da ogni parte del mondo. Una folla di persone che subiva un  grande shock per il ‘contenitore’ Matera – prosegue la nota – che alle opere d’arte esposte dava un plus valore straordinario. Le mostre, quindi, oltre le mostre; le mostre quale spia di una comunità capace di esprimere, insieme alla sua millenaria storia,  tutte le potenzialità culturali della migliore tradizione europea. Una città che subito si era imposta all’attenzione del mondo della cultura e ben poteva inserirsi come punto di forza della candidatura a Capitale della Cultura Europea 2019.” Con rammarico dal circolo ammettono: “tutto ciò avveniva, di solito. Quest’anno invece la crisi, che incide profondamente dappertutto, – viene ribadito nella nota – ha particolarmente colpito e mortificato gli entusiasmi e la dedizione di chi, con un duro lavoro di volontariato, per ben 26 anni consecutivi, aveva assicurato l’effettuazione delle grandi mostre estive  Sentirsi abbandonati e ricoperti solo di promesse ed assicurazioni astratte e qualche volta anche contraddittorie, – è la denuncia contenuta nella nota – di prolungati silenzi e rinvii delle formali decisioni, di scelte addirittura dannose che spesso prediligono modeste attività,  porta alla fatale conclusione dell’abbandono di un fantastico progetto che per essere realizzato ha necessità non solo di finanziamenti certi ma anche di rispettare rigorosamente i tempi che una organizzazione complessa richiede. Il rammarico di non poter offrire a Matera 2019 – viene ribadito dal circolo . un prodotto così prestigioso ci mortifica e ci riempie di grande tristezza. L’amplificazione nel mondo della presenza autorevole di Matera, della sua storia e delle sue bellezze, non è avvenuta per caso, ma per il lavoro di molti e, tra questi, abbiamo il vanto di essere stati sempre concretamente presenti. Avremmo voluto esserci anche quest’anno, ma la crisi economica e politica e la destinazione delle ridotte risorse verso scelte diverse  non lo ha permesso. Domani sarà un altro giorno? Per il momento – conclude la nota – è un interrogativo senza risposta che rafforza la convinzione che si sta per distruggere un   grande patrimonioculturale.”